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Intervista by Nikita

La label romana in questi cinque anni è riuscita a creare un buon interesse con la produzione sia di CD di materiale introvabile delle bands anni '80 (Thelema, Carillion Del Dolore, Giardino Violetto, Bohèmien) che di nuove realtà musicali italiane (Avant-garde , Le Vene di Lucretia, Echoes of Silence, etc).
Andiamo ad intervistare Carlo uno dei fondatori della In The Night Time.

 

In The Night Time oramai ha cinque anni d'attività, quali sono le soddisfazioni e le delusioni che avete avuto in questi anni?
Innanzitutto, un saluto ai lettori e un ringraziamento a voi per averci concesso questo spazio.
Di soddisfazioni ne abbiamo avute tante in questi anni. Dall’emozione di vedere stampato il primo disco, fino all’evento per la celebrazione del quinquennale e alla pubblicazione del cd dei Carillon del Dolore. E’ un progetto a cui siamo dietro da parecchio e sembrava non realizzarsi mai, ma alla fine, ce l’abbiamo fatta!
L’unica vera grande delusione Ë invece arrivata qualche mese fa, quando siamo stati costretti a cancellare il secondo evento previsto per il quinquennale, che avrebbe visto Peter Hook esibirsi dal vivo con i Section 25, con un repertorio di brani dei Joy Division e New Order. Era tutto organizzato da mesi, ma alla fine Peter Hook ha cambiato idea, negando la sua disponibilità a suonare, nonostante gli accordi presi. E’ stata una vicenda particolarmente amara, poichè era un evento a cui tenevamo particolarmente, anche per motivi personali.

E' un pregio per una label italiana produrre solo bands nazionali, cosa vi ha spinti in questa direzione?
Orgoglio nazionale? …in Italia ci sono e ci sono state tantissime ottime band che, per un motivo o per un altro, non sono riuscite a farsi conoscere. Il nostro obiettivo è promuovere tali band, sia in Italia, che all’estero, cercando di dar loro un po’ di visibilità in più.

Quali sono le difficoltà per una piccola label indipendente? Come riuscite a distribuire in Italia e all'estero le vostre produzioni?
Vendere questa musica non è semplice purtroppo. Bisogna considerare che siamo un mercato di nicchia e i grandi distributori si contano sulle dita di una mano, e in più, difficilmente ti prendono in considerazione. I piccoli negozi poi, risentono più di altri della crisi del mercato discografico in generale. I canali migliori sono probabilmente i mailorder, che, avendo spese minime e costi fissi praticamente nulli, corrono meno rischi e possono permettersi di fare prezzi più bassi, ritagliandosi la loro fetta di mercato.
Per quanto riguarda noi, abbiamo creato una buona rete distributiva. In questi anni siamo riusciti a farci conoscere ed apprezzare, ma siamo sopratutto riusciti a creare una nostra identità. E’ questo è molto importante. Chi compra In The Night Time, sa di che tipo prodotto aspettarsi.

Quale vostra produzione ha riscosso più consensi?
In termini di vendite sicuramente le ristampe, Il Giardino Violetto e Carillon del Dolore su tutti. Purtroppo c’è un po’ di scetticismo verso i gruppi più recenti, soprattutto da parte del pubblico italiano. Negli ultimi mesi però si ècreato un certo interesse per gli Avant-garde, in particolare all’estero. Dopo anni di fatiche un po’ di meritato consenso per questo ottimo gruppo.

Una band quali caratteristiche deve avere per essere prodotta dalla In The Night Time?
Siamo abbastanza selettivi nella scelta delle band. Come detto prima, il nostro obbiettivo è promuovere la musica italiana, quindi scegliamo solo gruppi italiani, in ambito goth, wave e postpunk. Fin’ora abbiamo sempre scelto secondo i nostri gusti personali, nulla di più semplice, ma ci sono altri fattori che pesano molto sulle nostre scelte. Siamo una piccola etichetta, e questa non è neanche la nostra occupazione principale, non possiamo quindi permetterci molte uscite (viaggiamo alla media di un paio l’anno) perchè correremmo il rischio di non poterci stare dietro quanto vorremmo. Preferiamo fare poche cose ma fatte bene. Siamo quindi spesso costretti a dare una risposta negativa alle numerose band che ci contattano.

Cosa ne pensate della scena oscura italiana (bands, magazines, clubs, etc)?
E’ una scena che ha molto da offrire, sotto tutti i punti di vista, band, serate, fanzine, siti…
Spesso però non ha il seguito che merita, soprattutto per quello che riguarda i concerti e le vendite dei dischi. E questo è un vero peccato.

Oltre a dischi organizzate anche concerti, quale è secondo voi il più riuscito e quali concerti avete in programma in futuro?
Ogni concerto è per noi una bellissima esperienza. Uno dei motivi principali per cui portiamo avanti tale attività. Ë la possibilità di conoscere e passare del tempo con gli artisti. Per questo poniamo una grande attenzione all’ospitalità e spesso sono nate anche delle amicizie. E’ stato cosÏ con i Section 25 e, soprattutto, con i For Against, che abbiamo avuto modo di far suonare due volte nel 2008.
Sono però due i concerti che porto nel cuore. Il primo, con gli Spiral of Silence ed i Bohèmien, in occasione del nostro debutto come etichetta, ed il concerto dei Section 25 a Roma, nell’estate del 2007, l’ultimo insieme a Paolo.

Qual'è il motivo che vi ha spinto a creare una label?
L’amore per questa musica. Tutto è nato da lÏ. Da principio avevamo pensato di fare una trasmissione radiofonica, ma il progetto non è mai andato in porto. Abbiamo quindi iniziato a fare alcune serate, cercando di proporre qualcosa di diverso dalle serate tradizionali. Infine abbiamo deciso di intraprendere quest’avventura dell’etichetta. Era il 2003, si erano da poco riformati i Bohèmien, che avevano prodotto un demo e volevano realizzare il loro primo album ufficiale. Quale miglior occasione?

Quali altre nuove produzioni avete in progetto?
Dopo le fatiche per Carillon del Dolore ci sarà un periodo di riposo. Probabilmente le prossime uscite saranno nel 2010. Alcuni dei gruppi che abbiamo già prodotto stanno lavorando ad un nuovo album, e siamo sempre a caccia di vecchio materiale da ristampare. Speriamo di poter annunciare qualcosa già nei prossimi mesi.

Spazio libero: dite tutto quello che non vi abbiamo chiesto e che vorreste far sapere ai nostri lettori.
Vorrei approfittare di questo spazio per ringraziare tutti quelli che ci hanno dato una mano in questi anni, soprattutto in quest’ultimo periodo, sia per i concerti, che per le produzioni: Paola, Daniela, Giulio, Vinz, Alex, Alessio, e tutti quelli che in questo momento mi sto dimenticando. In the Night Time sono anche loro.
Una menzione particolare a Max 1334 per il pregevole lavoro svolto per il cd dei Carillon del Dolore.

 

Contatti:
http://www.inthenighttime.com/
http://www.myspace.com/inthenighttime

 

 

Alcune sue produzioni recensite:

CARILLON DEL DOLORE
"...per portarti questo scrigno"
2 CD (In The Night Time)

Dopo il recupero del CD "Tantra" dei Thelema, In The Night Time passa ai Carillon del Dolore, con questo doppio CD che raccoglie i due demo-tape "Fiori malsani" del 1983 e "Ritratti dal vero" del 1985, più alcuni brani live del periodo che va dal 1984 al 1986. Inoltre troviamo tre brani del concerto della reunion del 2007 al nuovo Teatro Colosseo di Roma, ed infine alcune registrazioni casalinghe. La raccolta esclude però sia l'album ufficiale "Trasfigurazione" che "Capitolo IV", quest'ultimo uscito uscito quando la band cambio nome in Petali Del Cariglione, dato che i diritti sono ancora in mano alla Contempo, etichetta che li produsse all'epoca. Band di culto, i C.d.D. possono essere considerati uno dei gruppi tipici degli anni ‘80, il loro dark sound claustrofobico e monocorde rispecchiava un'epoca in cui la musica oscura veniva ideata per trasmettere introspezione, e loro ci erano ben riusciti. Anche se ora, passati tutti questi anni, è un po' difficile rispecchiarsi ancora, i tempi sono cambiati ed anche la musica oscura, e questo è anche un motivo per cui la In The Night Time ha fatto bene a produrre la raccolta, che documenta un periodo oramai perduto. Il documento sonoro è costruito da ben 39 tracce, e chi volesse avere materiale oramai introvabile ne avrà qui a sazietà. Oltre alla versione normale ne è uscita una limitatissima a 33 copie (oramai sold-out) che includeva un DVD di un loro live del 1985 al Uonna Club di Roma, un book di articoli dell'epoca e una spilletta.
(Nikita)

AVANT-GARDE
“Iron In Flesh” CD (In The Night Time)


È un piacere vedere che un gruppo come gli Avant-Garde sia ancora più attivo che mai dopo molti anni, e sia pure riuscito, con le giuste pause, ad arrivare al traguardo del secondo album a lunga durata (traguardo che in Italia non è così facile da raggiungere, anzi, spesso non si arriva neanche al primo). Ero stato catturato dapprima dal mini LP in vinile del 1999, e non solo per il formato insolito, poi avevo apprezzato il primo cd “Cyanure”, pur trovandolo un po’ acerbo nel complesso. Con “Iron In Flesh” invece il terzetto capitolino ha raggiunto la piena maturità, donandoci un disco stupendo di pura dark-wave dove ogni brano cattura e procura i brividi necessari che si vorrebbero da ogni capolavoro di questo genere. Lo stile riconoscibilissimo degli A-G non è radicalmente cambiato rispetto ai lavori precedenti, si notano subito la voce molto new wave ’80 di Alessio Schiavi, il suo modo di arpeggiare la chitarra, la drum machine saltellante, perfino il suono del basso. Ma sono decisamente migliorati gli arrangiamenti e la scrittura, per cui si può parlare di evoluzione e salto di qualità. Molto belli anche i testi, perfettamente adatti alle musiche, come pure all’immagine volutamente scarna che il gruppo da di sé. Impossibile citare delle tracce migliori di altre, questo è un album che si ascolta tutto dall’inizio alla fine. E nel suo ambito, è il mio preferito fra quelli usciti in Italia negli ultimi anni.
Info: www.avant-garde.co.uk
www.myspace.com/avantgarde1994
(Fabio Degiorgi)
DATE AT MIDNIGHT
“s/t” Mini CD (In The Night Time)


Esordio ufficiale per questo quartetto romano già piuttosto attivo dal vivo, e, visto il genere proposto, un post-punk gothic con buone dosi di psichedelia, non poteva che uscire per la In The Night Time. Ho apprezzato parecchio la parte musicale di tutti e sei i brani del mini cd, caratterizzati da una ritmica potente e da chitarre a tratti ipnotiche e sulfuree, come nella lenta “Date At Midnight”, a tratti abrasive, come nelle più tirate “Lost in Kreuzberg” e “Walking Afterlife”. E la voce? Purtroppo il cantato di Daniele De Angelis è la parte che mi convince meno dell’insieme, in alcuni brani lo trovo troppo esasperato e sgraziato per i miei gusti, ma sono anche convinto che con il tempo possa migliorare e trovare una giusta dimensione. Il mini rimane comunque un lavoro più che dignitoso, e penso che i DAM siano una di quelle band che rendono ancor più sul palco che in studio.
Info: www.myspace.com/dateatmidnight
(Fabio Degiorgi)

ECHOES OF SILENCE
"s/t" CD (In The Night Time)

Non poteva non esordire su In The Night Time questo quartetto della capitale dedito ad un post-punk purissimo di Warsaw-iana discendenza, sebbene siano solo superficiali le affinità con la leggenda di Manchester nella sua fase embrionale, e maggiori le somiglianze con certi suoi discepoli degli anni ’90, come Ikon, Spiral Of Silence, o i nostrani Mystery Plays. Qui tutto è estremamente scarno, dalla grafica del booklet, parca di immagini ed informazioni, alla musica, costruita su una sezione ritmica quadratissima, sulla quale si appoggiano una chitarra davvero spoglia e quel tipico cantato greve che possiamo ritrovare nelle bands sopraccitate, come in altre ad esse vicine. Gli otto brani, quasi tutti piuttosto lenti e dall’andamento inesorabile, piaceranno sicuramente agli insaziabili onnivori di queste sonorità, che, datate per qualcuno, sono invece rimaste nel cuore di altri come un qualcosa di indistruttibile ed eterno. Essendo il primo, promuovo senz’altro l’album, mi auguro comunque che nel prossimo il gruppo esprima una maggior personalità ed una maggior ricchezza negli arrangiamenti, fattori che potrebbero portare gli E.O.S. ancora più in alto di dove già si trovano ora.
(Fabio Degiorgi)

THELEMA
"Tantra" CD (In The Night Time)


Pubblicato su vinile nel 1986, il primo album dello storico gruppo di Massimo Mantovani e Giorgio Parmigiani viene finalmente ristampato su cd dalla romana In The Night Time, con l'aggiunta di ben sette tracce tratte da compilation, demo e dal primo 7""Rosa Alchemica", ad impreziosire ulteriormente il valore dell'opera. Poche parole per descrivere solamente quello che era l’LP originario con i suoi nove brani, un capolavoro del post-punk italiano e del filone esoterico, con sfumature gothic, ritmiche serrate e le liriche interamente ispirate a Crowley. Si apre con "Magick", un anthem a suo modo perfino orecchiabile, che fu ripreso pure dai Limbo nell'album "Vox Insana", mentre "Samekh", "The Book Of The Law" e "The Phoenix Mass" catalizzano l'ascoltatore fra batterie alla Killing Joke e riff ipnotici, stupenda ad esempio la linea di basso della terza. "Rosa Alchemica" è qui in una versione leggermente diversa e meglio registrata rispetto a quella del sette pollici, e si chiude alla perfezione con la title-track, veramente acida e tribale. Da segnalare poi la presenza in alcune di queste songs del flauto di Gregorio Bardini (allora era il tastierista dei Thelema, ma in seguito avrebbe intrapreso la carriera di flautista e compositore), il quale dà un tocco di ulteriore originalità al tutto. E se fino a questo punto già si può gridare al miracolo del reperto ritrovato, forse il meglio deve ancora arrivare con le bonus-tracks: basta citare la lunga e joydivisioniana "J.C.S. (A Pagan Ritual)", tratta dalla compilation "F/Ear" della Garage Records, un esempio di come si possa fare una canzone stupenda con due soli accordi, e la dolcissima "Sweet Submission", anch'essa tratta da un sampler, ma per la Spittle, la stessa etichetta che pubblicò "Tantra" per la prima volta. Pur registrate in modo grezzissimo, ho trovato poi estremamente affascinanti sia "The Dance Of The Witches", brano del singolo "Rosa Alchemica", sia "The Golem" e "Walking With Aiwass", entrambe con delle tastiere spiritate e dissonanti ed entrambe provenienti da un demo-tape del 1984. Non voglio fare sempre il solito passatista, nostalgico degli anni '80 e polemico verso tutto ciò che è nuovo come inutile o peggiore, ma di album come "Tantra" ormai non se ne fanno più. Quella "magia" che costituiva il perno concettuale della band si era impossessata spontaneamente del suono e dell'anima di questi solchi, che oggi la fredda resa in digitale non scalfisce minimamente. Un acquisto obbligato per tutte le persone dotate di una certa sensibilità, da collocare fra i dischi migliori che non smetteremo mai di ascoltare, nemmeno fra parecchi lustri.
(Fabio Degiorgi)

LE VENE DI LUCRETIA
"s/t" CD (In The Night Time)


Capolavoro assoluto! Stavolta posso iniziare già dalla conclusione, perché l’esordio discografico del quartetto fiorentino è quanto di meglio abbia sentito negli ultimi anni in ambito dark/gothic italiano. Tutto appare perfetto qui: i brani possiedono quella alchimia – che solo gli artisti veri sanno infondere – in grado di far vibrare sia il cuore sia il cervello, con una ritmica possente, chitarre come nella migliore tradizione post-punk e deathrock, ed un cantato carico di espressività, che in qualche punto mi ha ricordato Cristiano Godano dei Marlene Kunz. Dei veri Musicisti insomma, con un’attitudine innegabilmente professionale, fattore sempre più raro ormai in questo ambiente. Ascoltate brani come "La Vestizione", "Harem", o soprattutto la immensa e meravigliosa "La morte degli amanti", e rimarrete stecchiti. Questo album è la quintessenza contemporanea del DARK più classico, anche nei testi e nelle tematiche affrontate, ma lo è senza copiare nessuno dei nomi storici, anzi, facendo fare una figura ancora più meschina alla marea di cloni oggi in circolazione. Un disco da avere assolutamente, e un plauso alla In The Night Time, che continua a viziarci con produzioni di notevole livello.
(Fabio Degiorgi)

 

(data di pubblicazione 23/02/2009)