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LISFRANK

Intervista by Nikita
Fotografie by Matteo Bonetti

Anno 1979 a Savona nascevano i Lisfrank dalla mente di Fulvio Guidarelli, anno 2009 la label tedesca Anna Lunge Records produce una raccolta in vinile "Mask Rewind"del progetto ligure. Anno 2010 Fulvio sta registrando un nuovo album con nuove tracce, andiamo perciò a intervistarlo per parlare sia del passato che del futuro del suo interessante progetto electro dark.

Ciao Fulvio, vuoi raccontarci la storia di Lisfrank?
Sul finire del 1979, dopo un breve periodo passato a Londra, chiusa la parentesi con il duo elettronico Electric Nostalgia, con il quale oltre a suonare la batteria avevo iniziato a cantare e ad usare i synth, decisi di fondare un nuovo gruppo. Lisfrank appunto. L’intento era di realizzare un’elettronica con sonorità cupe e potenti un mix tra Bauhaus e Human League. Erano i primi mesi del 1980 e con me c’era Silvio al basso e tastiere e l’inglese Graham chitarra e seconda voce. Con questa formazione facemmo diversi concerti. La nostra collaborazione si concluse nel 1981 ma continuai il progetto da solo. Il materiale del gruppo era quasi totalmente di mia composizione, lo misi da parte e ricominciai tutto da capo.

Quale attrezzatura utilizzavi per comporre negli anni '80 i tuoi brani?
Il mio primo synth fu il monofonico SH 5 della Roland e nello stesso periodo acquistai la CR-78 sempre Roland, il synth polifonico STRATUS della Crumar e le percussioni elettroniche SYNCUSSION della Pearl e la Casio VL-1. Con questi strumenti, oltre al Minimoog residente in studio, registrai l’EP “Man Mask”.
Nelle sessioni di registrazione realizzai altri due brani che non entrarono nel disco ma che ora sono presenti su “Mask Rewind”, mi riferisco a “Dirty Air” e “Beat Obscure”.
Negli anni successivi entrarono nel mio set lo JUNO-60 Roland, il PROPHET 600 e la DRUMTRAKS della Sequential Circuit, la DX-7 Yamaha, e l’S-50 Roland.

Come era la scena in Liguria negli anni '80?
Per quanto riguarda Savona, la mia città, la scena era molto piccola e composta da pochi gruppi che suonavano Punk, Metal e Progressive. Chi si esprimeva con i synth era visto con diffidenza e pregiudizio e non era semplice trovare spazio per i concerti.
Ma questa situazione era presente anche nelle altre zone della Liguria con poche eccezioni. Tra l’82 e l’83 ricevetti presso la mia label (Mask Productions) molto materiale in audiocassette, proveniente un po’ da ogni parte d’Italia, le cose stavano cambiando, decisi così di realizzare la Compilation “First Relation”.
Nel disco oltre a me erano presenti altri tre gruppi liguri. I savonesi F.A.R., e gli imperiesi Take For Run e Video Up To Date (VUD), che come me si esprimevano attraverso un uso prevalente dell’elettronica.

Cosa musicalmente hai fatto in questi anni di silenzio discografico?
In questi anni ho composto tantissimo materiale e ho lavorato sporadicamente a vari progetti. Tra questi nel 1986 ho collaborato agli arrangiamenti per l’album di Ivan Cattaneo “Vietato ai Minori” con il produttore Roberto Colombo. Fu una esperienza interessante, ma non ero e non sono interessato a lavorare nella musica, l’unica cosa che mi interessa realmente è la composizione, una sfida costante contro i miei limiti e le mie sensazioni.

Hai pubblicato nel 2009 LP "Mask Rewind" + 7 "Stay with me" / My Toy" come sei venuto a contatto con l’Anna Logue Records? Come è stato accolto dalla stampa e dal pubblico?
Una sera di Ottobre del 2007 ricevetti una telefonata da un ragazzo di Savona, Fulvio Del Prato, che mi informò dell’esistenza di una etichetta tedesca intenzionata a trovarmi perché molto interessata alla musica di Lisfrank. Era la Anna Logue Records. Pochi giorni dopo ricevetti una mail da Marc di Anna Logue e da lì cominciò tutto.
So che Mask Rewind sta andando molto bene, Marc è entusiasta. Sia la critica nazionale che quella internazionale hanno accolto favorevolmente il disco. Le recensioni sono state tutte molto positive ed in alcuni casi addirittura entusiasmanti. Un clima ben diverso dagli anni ’80.

A quali musicisti ti senti musicalmente vicino?
L’elenco è interminabile: Pink Floyd, , Velvet Underground, Van Der Graaf Generator, primi Genesis, King Crimson, David Bowie, Frank Zappa, Stooges, Kraftwerk, Can, Neu, Faust ecc…. La mia formazione musicale parte da fine ’60 inizi ’70 sino tutti gli ’80 e oltre. Naturalmente ho amato tutti quegli artisti che hanno contribuito all’evoluzione della musica.
Verso la seconda metà degli anni ’70 esplose il Punk che cambiò tutto. La sua evoluzione nel cosiddetto Post-Punk o New Wave, ebbe il grande merito di aver incoraggiato a far musica tutti quei ragazzi che come me erano intimoriti dai mostri sacri presenti allora sulla scena musicale. Alcuni degli artisti di quegli anni che amaii particolarmente, oltre naturalmente ai vari Joy Division, Bauhaus, The Cure ecc… furono i primi Human League, i Cabaret Voltaire, i Depeche Mode e gli Ultravox.

Conosci la scena dark attuale, se si quali band ti piacciono?
Conosco abbastanza poco dell’attuale scena. Trovo complesso per me parlarne perché mi appare piuttosto vasta e variegata. Oggi l’attitudine “dark” è presente un po’ in molti generi e il Gothic ha ulteriormente arricchito e influenzato tutto. Sono sempre stato un sostenitore delle contaminazioni di generi musicali differenti, quindi la cosa mi piace, questo rigenera e crea le basi per andare oltre i confini che ogni genere naturalmente ha. Amo la musica e ascolto di tutto, ci sono molte cose che mi piacciono ma non ho preferenze particolari.

Dovrebbe uscire un nuovo disco, puoi parlarne? Quali sonorità avrà?
Si, sto lavorando a nuovo materiale che è ai missaggi finali. Sono molto soddisfatto del risultato finale.
E’ la prima volta che lavoro ad un album intero e si è rivelata una grande esperienza. Credo semplicemente che quello che sta scaturendo sia una fotografia esatta di quello che è Lisfrank oggi.

Hai fatto parte della prima scena electrodark insieme ai Neon, Pankow, hai qualche rimpianto e qualche bel ricordo da condividere?
Si, ci furono momenti molto entusiasmanti e sicuramente tra questi c’è il concerto d’esordio della mia nuova band in un piccolo locale il Filmstudio di Savona. La sala era piena all’inverosimile, c’era gente ovunque. Il palco era piccolo e stipato dai nostri strumenti ma fu ugualmente elettrizzante.
Un altro fu il concerto tenuto a Firenze al Casablanca in una serata denominata Cabaret Futura. Sul palco in sequenza salirono i Rockluka (poi Pankow), Lisfrank, e i primi Neon che all’epoca erano un duo.
A Firenze conobbi parecchie persone interessanti e l’ambiente era molto stimolante. Ci tornai varie volte anche per la mia label. Partecipai infatti alle prime edizioni dell’Independent Music Meeting organizzato da Bruno Casini e dal suo staff. Una delle prime se non la prima occasione per presentare al mondo musicale internazionale l’allora nascente mercato discografico indipendente europeo. Non conosco i motivi della sua fine ma fu una grande iniziativa.

In questa era degli mp3 purtroppo si vendono sempre meno dischi, qual'è il tuo pensiero? Il supporto fisico sarà destinato a morire?
L’ascolto della musica oggi mi sembra cambiato notevolmente. Già il CD rispetto al vinile cambiò molto le cose e con l’mp3 i cambiamenti continuano. Il vinile con le sue copertine, che studiavi avidamente durante l’ascolto, contribuivano all’emotività della musica. In più certi vinili avevano oltre all’immagine anche degli odori particolari e queste sono sensazioni che non potrai mai percepire su un CD, un mp3, o con i supporti digitali in genere.
La musica sul web viaggia velocemente e questo è un aspetto positivo ma è anche indubbio che la sua vendita digitale, oltre allo sharing ed al download, concorra alla riduzione delle vendite di dischi e CD, ma non credo siano le sole cause. Secondo me comunque, il vinile non morirà mai, perché è un rituale che il vero amante della musica non può e non deve abbandonare.

Invece di un'ultima domanda ti lascio spazio libero per dire tutto quello che vuoi per aver un contatto diretto con i nostri lettori
Registrare un intero album è stata un’esperienza strana per me, abituato nel tempo a comporre solo musica senza un testo e senza pensare a pubblicarla. Questo progetto sarà il mio primo vero album, perché Mask Rewind è essenzialmente una raccolta di materiale registrato a più riprese diverso tempo fa. In questa avventura ho ritrovato le emozioni di un tempo. Per me comporre è sempre stato un’emozione forte ma registrare dando la forma definitiva all’idea è un’altra cosa. Ho cercato di esprimere nelle musiche e nei testi quelle tensioni e quelle riflessioni che sono solite del mio modo di analizzare e guardare la vita, senza veli e con la franchezza che mi contraddistinguono. Non amo l’ipocrisia e quindi nella mia musica ci sono essenzialmente le mie verità. Non saprei fare altrimenti. Non ho cercato di replicare il mio passato perché ritengo che la mia forza sia sempre nella spontaneità ieri come oggi.

 

LISFRANK
LP "Mask Rewind" + 7 "Stay with me" / My Toy"
(Anna Logue Records)


Grazie alla label tedesca, Anna Lunge Records, possiamo ascoltare questo album con brani registrati nei primi anni '80 del one-man project electro dark Lisfrank già conosciuto per aver condiviso nei primi anni Ottanta la scena con Neon e Pankow, “Mask Rewind” esce in vinile con allegato il 7” “Stay with me”. I brani richiamano sia le atmosfere oscure dei primi Neon che quelle più pop del primo Gary Numan. Già da un primo ascolto mi sono ritrovato completamento immerso negli anni Ottanta e mi sono immaginato come un progetto, ai primi passi e piuttosto innovativo, potesse destreggiarsi e dare il suo contributo ad una scena ancora "vergine" e inesplorata. Oltre ai bei brani presenti nell'LP, è accluso anche un 7" stampato su vinile bianco. Questa uscita verrà apprezzato da chi, come me, ha iniziato ad ascoltare questa musica grazie a questo straordinario supporto che è il vinile. Un plauso alla Anna Logue Records per la produzione e soprattutto ai Listfrank per essere ritornati. Lisfrank, dopo questa pubblicazione e alla partecipazione alla compilation di "Danza Meccanica - Italian Synth Wave 1983-1987" (In The NightTime), è ritornato in studio di registrazione per realizzare nuovi brani. Mentre aspettiamo di ascoltare il nuovo materiale vi consiglio di rispolverare il vostro piatto, far scaldare la puntina su questo vinile e fare un piccolo viaggio nel passato ;)
Sito web: www.annaloguerecords.com
(Nikita)

intervista pubblicata: 8 Novembre 2010