Dieci anni dopo il 
							  bellissimo “The Lone Descent”, il barbuto danese 
							  Kim Larsen torna con la sua Ensemblee “della 
							  Bacchetta e della Luna” con un nuovo album denso 
							  di malinconiche quanto apocalittiche trame, dalle 
							  liriche tormentate fin dal titolo scelto, “Your 
							  Love Can’t Hold This Wreath Of Sorrow” e dove 
							  l’amore può assumere le sembianze di un atto di 
							  dolore. Ma procediamo con ordine: nonostante siano 
							  catalogati nel genere N eo-Folk, 
							  Of the Wand and the Moon si differenziano (e non 
							  poco) dagli altri gruppi appartenenti alla Scena 
							  piuttosto scarna nei contenuti strumentali (o 
							  nella strumentazione) e pur non disdegnando i 
							  crescenti elettroacustici delle chitarre, quanto 
							  proposto dal curricolo danese ricorda certe 
							  produzioni Dark-Folk del Tempio della Gioventù 
							  Psichica.  Il disco, molto bello, si articola 
							  tra oscure ballate (“Whispers Of the Past”, 
							  “Twilight Halo”, “Nothing For Me Here”) talvolta 
							  dagli umori blu come nella title-track, canzone 
							  che mi ha ricordato i plettri di J Mascis 
							  nell’album “Where You Been” a brani più epici 
							  (“Barbs Of Time”) o atmosferici (“Let’s Take A 
							  Ride (My Love)”, “Fall From View”, “les journées 
							  sans fin Et les nuits solitaires”) dalle 
							  introduzioni vocali femminili (altra cosa che mi 
							  ha ricordato le uscite del T.O.P.Y.) fino agli 
							  epiteti di “Love Is Made Of Dreams” dove emerge il 
							  talento da songwriter di Larsen.  Notevole (ed 
							  altrettanto numeroso) il parterre di ospiti, per 
							  lo più provenienti dai fiordi scandinavi, ma è 
							  nella strumentazione utilizzata (nelle dieci 
							  canzoni si celano i suoni seducenti della viola, 
							  del cello, della mandola, del flicorno, 
							  dell’organo harmonium e della tromba) che “Your 
							  Love Can’t Hold This Wreath Of Sorrow” si 
							  appropria dell’identità dell’Ensemble o meglio, 
							  del suo front-man oggi come ieri Alfiere decadente 
							  dalle inquietudini lunari, particolarità 
							  decostruzionista che allontana ulteriormente 
							  l’artista da forzate etichette.  Disco 
							  consigliato.
  Link: 
							  
							  https://tescogermany.bandcamp.com/album/your-love-cant-hold-this-wreath-of-sorrow
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