Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro

 

Label

facebook


VIRIDANSE

Incontro con Flavio Gemma dei Viridanse

Intevista di Gianmario Mattacheo

Foto di Ilaria Cutuli


GIANMARIO :ciao Flavio! Che effetto ti fa tornare in pista dopo tanto tempo? Tornare a vivere, in prima persona, l'esperienza di far parte di una band?
FLAVIO: io personalmente non ho mai smesso di suonare e fare dischi, prima con Peggio, Codex e poi il periodo elettronico con Urbana Tribù, dove ero sotto contratto con la Bmg Sony .... semmai sono felice di aver ripreso con Viridanse!

Veniamo al disco. La primissima impressione è che i Viridanse abbiano cercato di ripartire dalla musica prodotta negli anni '80 per iniziare un altro viaggio musicale. Ce ne vuoi parlare?
Ripartire dal presente soprattutto ... il fatto di avere un debito grato con la wave anni ì80 ci sta, ma è solo una parte.

Una delle prime cose a cui ho pensato sentendo "Viridanse" è che siano presenti svariati generi musicali. I cinque membri del gruppo credo si possano definire dei virtuosi nel proprio settore. È questa una delle ragioni che vi ha parzialmente "allontanati" da certa Wave, in luogo di un qualcos'altro che tende ad abbracciare anche il prog rock? (sentire in proposito il lungo intermezzo musicale di "Samsara").
Con Enrico siamo cresciuti intrisi di prog, avanguardia, post-punk, cultura e musica in opposizione, e amo la musica strumentale, specie nelle forme psichedeliche e progressive.

Solo una canzone delle 8 che compongono "Viridanse" ha una durata inferiore ai cinque minuti. Lo spazio alla leggerezza è praticamente azzerato. Nessun compromesso al pop. A distanza di pochi mesi dalla pubblicazione, ritieni che sia ancora la scelta giusta?
Certamente. Sentirai il prossimo disco??!!!

Tocchiamo gli aspetti live. Nel gran concerto del ritorno, quando accompagnaste i Diaframma di Fiumani al Teatro Macallè di Castelceriolo, il pubblico (ri)scoprì un gruppo capace di porre in essere un'esibizione estremamente fisica e coinvolgente. Quanto sono importanti i concerti per i "Viridanse"? Come vivete il rapporto con il vostro pubblico?
Sono e saranno fondamentali; la nostra musica si presta molto nella dimensione concerto, dove proprio i momenti strumentali diventano pura "trance".

Quanto è cambiato il contesto musicale dai tempi di "Benvenuto Cellini"?

Beh,a livello musicale ci sono stati 30anni di evoluzione musicale, molta musica si è riciclata, é vero, ma tanta mi ha esaltato, vedi nel metal e le sue fusioni con il Black o il Death metal, ma anche il post-punk con lo sludge, grind e altro... io amo la musica, anche quintali di free-jazz!

Come funzionano le alchimie in seno alla band? In che modo vi siete divisi i compiti creativi?
Molti brani partono da mie composizioni, Enrico aggiusta le chitarre, Gianluca mette i testi e con Fabrizio e Giancarlo si ritocca .... Sono comunque molto esigente del risultato finale ... Ma il feel da parte di tutti non manca di certo; sono felice di suonare con ottimi strumentisti capaci di interpretare il nostro sound.

La voce potente di Gianluca Piscitello ha pochissime affinità con quella di Paolo Boveri. L'avere reclutato un cantante con caratteristiche così differenti è stata una scommessa. Quanto le qualità del nuovo vocalist hanno inciso sullo stile delle nuove canzoni?
Tantissimo, amo come suona la voce di Gianluca, come interpreta, come canta. Anche lui ricerca e, in proposito, mi ha detto che sta facendo una full immersion nel prog italiano anni70.

Esiste un brano di "Viridanse" che ti rappresenta in modo particolare? E quello della vostra discografia che gradisci maggiormente suonare dal vivo?
Gallipoli ... dal vivo.. é energia pura!

Cerchiamo di capire un po' di più di te. Elencaci i cinque album che porteresti su un'isola deserta; il tuo ultimo libro letto; l'ultimo concerto visto.
Close to the edge" degli Yes, "In a silent way" di Davis, "Entertainment" dei Gang of four, "Crack" degli Area, "Black water park" degli Opeth .....; l'ultimo libro di Joe Lansdale...; ultimo concerto il nostro!!!

Se non suonassi nei "Viridanse, vorresti far parte di quale band?
?? King Crimson!

Prossimi appuntamenti e progetti dei Viridanse. Cosa ci dobbiamo aspettare? Speriamo non una pausa di riflessione così lunga!!!
Stiamo ultimando il video di Disordine e suonando nuove idee per il prossimo disco. Farlo uscire per la fine del 2016 ... e fare molti concerti in estate.

Grazie mille Flavio per il tempo che mi hai dedicato. A prestissimo, ciao!!!
Grazie a te da parte di tutti e auguri per il tuo libro sui Cure!

VIRIDANSE
s/t
(Fonoarte/Danzemoderne)

Il gruppo alessandrino Virdanse torna in attività, con una nuova formazione e, soprattutto, con una nuova pubblicazione. A distanza di trent'anni, Il successore di "Mediterranea", può vedere finalmente la luce.
Otto tracce per continuare un discorso musicale interrotto bruscamente negli anni '80, con la decisa intenzione di andare oltre quella New Wave italiana che il gruppo di Gemma contribuì a rendere grande ed originale e non solo mera fotocopia di quella sentita a Londra e dintorni. I Viridanse 2.0 sono un gruppo musicale che mantiene, dell'originale anima del complesso, i soli Flavio Gemma ed Enrico Ferraris. A loro si sono aggiunti Fabrizio Calabrese (batteria/percussioni), Giancarlo Sansone (tastiere) e Gianluca Piscitello (voce). Ed il disco? Il disco c'è e si sente da subito. Si parte con "Disordine" che mette in evidenza il cantato di Piscitello a cui si aggiunge una robusta chitarra ed una poderosa sessione ritmica. L'intero album vive su questi elementi: la muscolosa batteria di Calabrese che dialoga perennemente con il basso elettrico di Gemma, mentre sono lasciati ampi spazi ai virtuosismi vocali e chitarristici. In questo contesto, la tastiera di Sansone rende più corposa e completa la musica, mai debordante, ma utile collante melodico. È uno suono decisamente più robusto rispetto ai "vecchi Viridanse", ma che, comunque, ne sa mantenere una certa familiarità. Insomma, per tutti coloro che vogliono etichettare la musica, potremmo dire che è wave suonata da artisti prog. Ci sono echi di Litfiba qua e là (quelli di "Desaparecido", per capirci), ma non è difficile intravedere sfumature di un certo gothic rock alla Mission (intro di "Samsara", per esempio) o reminiscenza post punk (i giri di chitarra di "Cambierai", su tutti). tutti elementi che si fondono in un grande coacervo musicale.
Una sorta di concept album sonoro, in cui liriche oniriche e a tratti criptiche (attribuite a Piscitello e Ferraris) si mescolano al suono degli strumenti, in un crescendo di ritmi, cambi di direzioni ("Quello che manca", "Martire di sabbia"), voluti rallentamenti ("Ixaxar", nel narcotico preambolo) ed improvvise accelerazioni ("Splendore illusione"). In tutti gli otto brani di "Viridanse" il gruppo sembra decidere per un sound epico o solenne.
Un album certo non facile, epidermico o leggero; ma, proprio per questo, un lavoro che va ascoltato dalla prima all'ultima nota, perché ricco di qualità ed intense emozioni. Difficile dire se questa sarà anche la futura incarnazione del gruppo piemontese o se la futura creatura dei Viridanse virerà ancora per altri sentieri musicali. Certamente quello ascoltato rappresenta una delle più belle realtà degli ultimi tempi.
Sito web: http://www.viridanse.com/
(Gianmario Mattacheo)