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 GIANLUCA BECUZZI
‘DeepeR’
CD (Luce Sia)
 

di Oflorenz

‘DeepeR’ va a mettere il sigillo finale sul trittico iniziato cinque anni or sono con ‘Redrum’, e proseguito nel 2018 con ‘TheenD’, due lavori accreditati all’ affiatatissima coppia Becuzzi/Olla. Registrato con il supporto al basso ed al violoncello di Cristiano Bocci, ‘DeepeR’ prosegue l’immersione dell’autore nell’interessante campo della rivisitazione di brani altrui, questa volta in maniera pių tradizionale, o meglio pių ‘trasversale’, rispetto ai due precedenti capitoli: se ‘RedruM’ era dedicato alle ‘murder ballads’ del passato, e ‘TheenD’ tributava per intero lo storico ‘The End’ di Nico, quest’ultimo lavoro ci regala una serie di otto cover di brani legati ad artisti appartenenti ad epoche che spaziano dai fifties fino agli amati anni ’80, in tutte le loro possibili declinazioni.
L’operazione di ‘re-making’ ha sempre avuto il suo fascino nella storia della musica popolare, soprattutto quando l’autore riesce a reinterpretare i classici del passato in maniera non convenzionale ed assai personale, esattamente come accade nel lavoro che stiamo trattando.
Due le cover di ‘oldies’ provenienti dai tempi pių remoti, una rallentatissima ‘Heartbreak Hotel’, incisa dal ‘King’ nel lontanissimo 1956, e la lunga ‘We Will Fall’ dallo storico esordio degli Stooges, qui trasformata mirabilmente in un dilatato mantra rituale. Ma il bello arriva con le selezioni dal periodo storico certamente pių congeniale a Becuzzi, l’era post-punk e wave in tutte le sue varie declinazioni. A partire da quel capolavoro di ‘Warszawa’ dallo storico ‘Low’ di Bowie, che rinasce e rivive tra mille effetti e riverberi, a ‘The Hall of Mirrors’ dei Kraftwerk di ‘Trans-Europe Express’, in cui arpeggi di chitarra rimpiazzano gli arabeschi elettronici dell’originale; e poi ‘The Garden’ dai tardi Neubauten di ‘Ende Neu’, forse tra le riproposizioni relativamente pių vicine all’originale, mentre non manca un esperimento di ardito mash-up Faust’O / Death in June, con la ‘Funerale a Praga’ del primo che si stempera marzialissima in ‘The Honour of Silence’, celebrando un riuscito matrimonio. Coil e Talking Heads completano stilisticamente la variegata raccolta, e se per i primi bene o male si tratta di trasposizione da musica ‘industriale’ a musica ‘industriale’ (la prescelta č ‘Heartworms’), godetevi la nuova vita di ‘The Overload’, ripescata da quel ‘Remain in Light’ che probabilmente č tra gli album pių influenti della storia.
Spero di non avervi spoilerato troppo, immergetevi in ‘DeepeR’ preparandovi ad un ripasso storico a tutto campo, filtrato a rivisto attraverso la mente visionaria di Gianluca Becuzzi.
 
Info: https://gianlucabecuzzi.bandcamp.com