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Biografilm Festival

Bologna Cinema Lumiere

 

 

Testo by Gabrydark

Fotografie by Giancarlo Donatini

 

Si è chiuso il Biografilm festival, tenutosi a Bologna nella sua quinta edizione dal 10 al 15 giugno, unico evento mondiale interamente dedicato al cinema biografico e di racconti di vita.

Un concorso, sezioni tematiche, focus , anteprime, incontri con autori, registi, attori caratterizzano la manifestazione che quest’anno ha centrato il tema su Back to Woodstock- 40 anni di pace , amore e musica. Una vera e propria kermesse svoltasi nell’ambito della Cineteca Lumiere che ha visto partecipazioni eccellenti come Elliot Tiber (foto a destra) dal cui libro autobiografico il regista Ang Lee (I segreti di Brokeback Mountain) ha tratto il suo nuovo capolavoro Taking Woodstock, in concorso al festival di Cannes e qui presentato in anteprima ad un pubblico riservato: occasione veramente eccezionale, poiché la pellicola non sarà distribuita nei cinema prima di settembre. Il film, in termini anche divertenti, narra la storia di Elliot che riesce a trasformare il motel in fallimento dei suoi genitori nel centro organizzativo del più grande raduno rock della storia, appunto Woodstock, dove si riunirono per tre giorni e tre notti ben 500.000 giovani provenienti da ogni parte d’America. E sempre legate al concerto le presenze di Michael Wadleigh, (foto a sistra) regista del film premio Oscar Woodstock, del fotografo di scena Barry Z. Levine e del montatore Artie Kornfeld, che oltre alla loro esperienza, hanno portato nel backstage del Festival, un soffio di cultura Hippy.

Sempre nell’ambito della musica , in collaborazione con Bellaria film festival e Milano film festival, è stata proposta una retrospettiva dedicata a Julian Temple, (foto a sinistra) , regista di film musicali come Absolute beginners, con David Bowie ,Patsy Kensit e Sade, The filth and the Fury con i Sex Pistols, Il Futuro non è scritto – Joe Strummer, che ha presentato in anteprima Oil city confidential, sulla storica band Dr Feelgood , e Liberty of Norton Folgate, sulla band ska Madness, tutte quante vere chicche per chi è cinefilo e contemporaneamente amante di un certo tipo di musica! Julian Temple ha presentato le sue opere e ci ha gratificato della sua signorilità e disponibilità nei confronti di pubblico e giornalisti. Piacevoli e spiritosi i suoi interventi: alla domanda che cosa l’avesse colpito della città di Bologna, ha risposto che aveva apprezzato soprattutto l’Osteria del Sole, un locale tipico e di vecchia data di Bologna, per i personaggi che vi aveva incontrato, uomini giovani ed anziani, che gli avevano ricordato la clientela eclettica dei pubs londinesi!
Oltre ai suoi films famosi Temple ci ha divertito con alcune “sorprese” come un videoclip inedito girato con i Rolling Stones negli anni ‘ 80 e che venne censurato addirittura da Mtv e mai più visibile se non in alcune sale cinematografiche, perché ambientato nel Sud America in un periodo in odore di terrorismo, dittature e di coinvolgimenti statunitensi ; interessantissimo ed ironico poi un cortometraggio recentissimo , in cui il leader dei Sex Pistols, Johnny Rotten, un po’ imbolsito dagli anni e dagli eccessi, si improvvisa guida di Londra , su un autobus , di quelli rossi scoperti, e mentre smonta il mito della città , criticandone, a sorpresa!, le zone architettonicamente più moderne, si affaccia ogni tanto ad insultare, per non smentire la sua trasgressività, borghesi ingessati nei loro abiti scuri o i poliziotti a piedi o a cavallo che incontra durante il tour.
Bellissimi i films di Temple, non stancano mai quando li si rivedono sia per le colonne sonore ovviamente, sia per la maestria , la passione con cui egli narra le storie dei protagonisti . Un consiglio è d’uopo : vale veramente la pena trascorrere un’ora e poco più per vedere la pellicola sui Madness, che alterna le loro esibizioni in un teatro, romantico e decadente , ad una Londra scoperta nei suoi più famosi quartieri senza tempo, White Chapel , King Road , Black Friars..etc ancora oggi tali e quali come nel passato , dove si possono incontrare uomini e donne contemporanei e i fantasmi di Jack lo Squartatore, del Dott. Jeckill e mister Hide , dei personaggi cupi di Poe… Un vero e proprio divertimento , ma anche una riflessione sui pezzi impegnati di una band che, pur essendo trascorsi anni dal suo esordio, ha avuto la capacità di “sentire “ l’evolversi dei tempi, i cambiamenti di una società ormai multietnica e di fonderli nella sua musica.

Nell’ ambito del Festival vi sono stati tanti altri V.I.P. e sono stati proiettati molti film , seguiti da più di 20.000 persone nell’arco dei cinque giorni, che dimostrano come la manifestazione stia crescendo in maniera esponenziale .

Una parola anche per il film ed il regista che ha vinto tra i 10 in concorso il Lancia Award Biografilm festival 2009 e il Best life Award, Jeremiah Zagar (foto a sinistra) con In a dream, la storia di sette anni di vita della propria famiglia e del padre in particolare, un eccentrico artista, che ha ricoperto pareti e strade di Philadelphia con mosaici e dipinti autobiografici, capaci di stregare il pubblico con un’ inesauribile fantasia di immagini,colori e riflessi che sembrano proiettare le persone in un mondo irreale , splendido, avvolgente, visivo e tattile. Un film d’emozioni e sentimenti che ha affascinato e commosso sia chi ne sta scrivendo , sia il pubblico e la giuria!.

Una speranza è che questi films possano avere una certa diffusione ed escano dai limiti di un pubblico d’elite come sembra che odiernamente capiti invece a molte opere meritevoli , ma destinate proprio per questo ad essere penalizzate o in un circuito d’essai o addirittura a non avere distribuzione, come di recente è capitato al bellissimo film Control di Corbijn su Ian Curtis e i Joy Division,

 

Pubblicazione: 2 Luglio 2009