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Intervista by Nikita

Andiamo ad intervistare la band torinese che parteciperà alla quarta edizione del MILANO WAVE FESTIVAL.
Ci risponde alle domande il frontman Silvio.

Parlateci della vostra band, da chi è composta, se avete suonato in altre band prima di formare gli Estetica Noir.
Ciao a tutti i lettori di Rosa Selvaggia!
Gli Estetica Noir si sono formati circa 2 anni fa per la mia precisa esigenza di potermi esprimere più liberamente e senza i vincoli stilistici che la mia precedente band (le Favole Nere), in un certo senso, mi imponeva.
Avevo accumulato tantissimo materiale negli anni e allora chiesi al mio vecchio amico Rik, che nel frattempo si era appena svincolato dai Redlynx e con il quale avevo già suonato assieme in una tribute band dei Cure (gli Other Voices), di ascoltare alcune demo. Da quel momento iniziammo a provare alcu
ni musicisti e registrammo il nostro Ep omonimo d'esordio. Dopo alcuni inevitabili cambi di formazione, l'attuale line-up vede alla batteria Paolo (anche lui ex Favole Nere) e Guido, che ha militato in altre formazioni dark-wave di Torino come i Quarzonero (e per pochi mesi anche lui nelle Favole Nere).

Chi scrive i testi e di cosa parlano?
I testi sono scritti tutti da me e riflettono sostanzialmente le paure e le angosce che vivo a livello personale o l'indignazione e l'impotenza nei confronti del degrado sociale e della direzione che sta prendendo il mondo. Se l'ispirazione viene da un vissuto personale particolarmente intenso a livello emotivo, il mio stile è volutamente ermetico, per permettere a chiunque di potercisi immedesimare e allo stesso tempo per permettermi di prendere le distanze dal caos emotivo che lo ha generato; se viene ispirato da fatti di cronaca o si riferisce a elementi sociali, chiaramente risulta più diretto. In ambedue i casi sono comunque la spontaneità del momento e l'esigenza interiore a farla da padrone: mettere nero su bianco le proprie emozioni è decisamente autoterapeutico e di conseguenza, se regna una certa negatività, penso sia del tutto comprensibile (tempo fa rimasi colpito da una frase di Luigi Tenco che diceva di trovare l'ispirazione solo dai momenti di malinconia e sconforto, perchè quando si sentiva euforico e felice, semplicemente usciva a divertirsi...)


Come è la scena attuale di Torino? Collaborate anche con altri gruppi torinesi?
Rispetto a qualche anno fa, la scena dark/goth torinese sembra poter vantare qualche band in più, anche se si tratta comunque sempre di numeri esigui. Per fortuna resistono alcune ottime organizzazioni e ottimi locali dove poter suonare musica inedita, locali che credono ancora nell'arte e che non sono stati travolti dal dilagante e discutibile "fenomeno tribute band". Per quanto riguarda il pubblico, da un paio di anni a questa parte frequento assiduamente le serate dark/goth e devo purtroppo constatare che manca un po' un ricambio generazionale; la maggior parte dei frequentatori è in età avanzata come me (39...ahahah...) e sembra quasi che per i giovani sia difficile costruirsi un proprio gusto musicale e una compagnia di amici con i quali condividere questa passione (e lo dimostra il fatto che in molti vengono alle serate da soli).
Per quanto riguardanoi Estetica Noir, stiamo collaborando attualmente con un'agenzia, la Rockshots, un paio di associazioni e una band, che però si discostano dal nostro genere.

Quali sono i vostri gusti musicali?
Data la nostra età anagrafica, siamo ovviamente tutti influenzati dalla musica degli anni 80 e 90, sia sul versante dark/wave, che su quello metal. Guido è l'unico di noi che ha ancora la costanza di stare dietro a tutte le uscite di tutti i sottogeneri rock esistenti e in particolare il post-rock; Paolo è maggiormente attratto dall'hard rock e dall'alternative italiano, io e Rik siamo più sul versante wave/dark e apprezziamo molto il lavoro di Killing Joke e Nine Inch Nails, anche se personalmente oltre ai nomi conosciuti, sono costantemente alla ricerca di nuovi nomi in ambito goth (soprattutto quelli con venatura graffiante rock e l'uso sapientemente dosato dell'elettronica).

Cosa si deve aspettare il pubblico da un vostro concerto?
Sicuramente tanta passione, energia e ricercatezza visiva e sonora. D'altronde a questa età si fa musica senza compromessi, senza il pensiero al mainstream o ai suoni che possano essere più accattivanti per il pubblico o per le mode del momento; quindi dal vivo siamo noi stessi, genuini e carichi di passione e consapevolezza dei nostri mezzi e dell'originalità della nostra proposta.
Da qualche mese a questa parte, durante le nostre performance, proiettiamo anche dei visuals, così da cercare di avvicinare lo spettatore al mood del brano anche da un punto di vista visivo.

Preferite più l'attivita in studio di registrazione oppure live?
Dal momento che non amo particolarmente suonare brani di altri, ma improvvisare seguendo il flusso delle mie emozioni, i brani degli Estetica Noir nascono quasi casualmente da riff improvvisati a casa con la chitarra acustica o la tastiera. Poi registro tutte le parti e sottopongo agli altri le mie demo, che vengono poi elaborate in sala-prove ricercando i giusti arrangiamenti. Personalmente non posso negare che la fase del concerto dà un'adrenalina unica e una serie di emozioni alle quali non vorrei mai rinunciare per nessuna ragione al mondo, ma amo anche trascorrere intere giornate immerso nell'home recording: mi permette di esprimere le mie sensazioni e mi fa davvero sentire vivo, anche se spesso è un lavoro faticoso e frustrante che sfocia in notti insonni, martellate dal tarlo ossessivo della nuova composizione. Anche Paolo, da un certo punto di vista è un po' un "topo da laboratorio" come me, ma lui più sul versante dei video (il nostro videoclip "I Will Kill You" è stato interamente prodotto e scritto da lui). Rik ama anche lui la parte da studio, ma quella in fase di registrazione, alla ricerca del suono definitivo e del particolare negli arrangiamenti. Guido è invece decisamente votato alla fase live.

I vostri progetti per il futuro?
I progetti nell'immediato sono molto semplici: innanzitutto registrare un nuovo album; abbiamo una decina di brani pronti e a breve inizieremo a registrare. Parallelamente, cercare di farci conoscere il più possibile fuori dai confini della nostra regione, suonando nei locali e nelle serate giuste. In base agli ottimi riscontri che abbiamo avuto dal pubblico agli ultimi concerti e alle belle parole spese dalla stampa specializzata, pensiamo di avere tutte le carte in regola per poter essere apprezzati dal pubblico goth e non solo. Da questo punto di vista, penso che il Milano Wave Festival possa essere un'ottima vetrina nonché una concreta possibilità per confrontarsi e stringere collaborazioni con band che condividono i nostri gusti musicali e il mondo che ci circonda.

Vi ringraziamo per l'intervista, vi aspettiamo alla prossima edizione del Milano Wave Festival.
A voi l'ultima parola da rivolgere ai nostri lettori ;)

Grazie a te Nikita e a tutto lo staff di Rosa Selvaggia...e a tutti i lettori rimandiamo ai nostri social (per chi non ci conoscesse) per farsi un'idea precisa della nostra proposta musicale... e mi raccomando... numerosi al Milano Wave Festival, un'ottima iniziativa con proposte variegate, lontane dai soliti clichè e dalle tendenze del momento!!!

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