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EUROPEAN GHOST

Bologna, 8 ottobre al MIkasa club. Ho assistito a Bologna al live di una band formata da componenti di altri gruppi che hanno dato vita al nuovo progetto EUROPEAN GHOST: Giuseppe Taibi synt e basso (dei Two Moons), Mauro D'Anelli chitarra (Black Veils), Cristiano Biondo voce.

Si sono esibiti al Mikasa noto locale underground bolognese davanti ad un discreto pubblico curiosi di sentirli.
Hanno eseguito brani tratti dal loro convincente album s'esordio "Pale and Sick" che li colloca tra le realtà musicali più interessanti del 2016. Sonorità cupe e spettrali, fredde come la luce che illumina il loro palco degne di una colonna sonora da day after.
Dopo il live ho fatto una breve chiacchierata con loro. (Giancarlo Donatini)

 

Intervista e foto by Giancarlo Donatini

Che significato avete voluto dare col vostro nome EUROPEAN GHOST ? Come è nato il progetto?
Cristiano: il nome European Ghost nasce come un quadro astratto o un'opera dell'arte degenerata. L'idea era che il nome fosse un'opera traslucida e non immanente, senza confini. Trasparente e violenta perche' scoperchiasse i nostri nervi, muscoli e cuori ma fosse libera di volare come un uccello ferito sui sogni altrui. Suggestioni inconsapevoli nel nome anche dal realismo magico della narrativa italiana fantastico/decadente di fine 800. Un qualcosa di evocativo sinistro e dolente. Un'ombra sulla soglia.

Giuseppe e Mario "Dada" D'Anelli provenite da altre band presenti sulla scena bolognese quali sono gli apporti che avete trasferito agli E.G..?

Giuseppe: Principalmente è stata una visione ben definita, con la conoscenza di Cristiano c'è stata una chiave di scrittura diversa da altri progetti , altrimenti non avrebbe avuto senso

Mario: Il progetto E.G . è nato con intenti di genere ben precisi, ma è risultato essenziale seguire un indefinito istinto musicale che ci ha condotti a sperimentare sonorità che valicassero canoni e cliché stilistici senza mai abbandonarli del tutto.

Chi compone i testi e chi le musiche?
Giuseppe: Il progetto è nato da mie composizioni che hanno iniziato a prendere forma con le liriche di Cristiano e l'arricchimento delle chitarre e synth di Mario.

Il Vs. sound è stato etichettato come post-punk , non ritenete che sia riduttiva questa definizione?
Cristiano: il post punk è una matrice viscerale, un urlo transgerazionale che ci appartiene sottopelle. Non sentiamo pero' di rinchiuderci in un recinto. Pur a tinte scure e con ritmi tribali stiamo sperimentando la possibilita' di esplorare diversi ambiti musicali dove declinare passione e creativita'. I nostri stessi ascolti spaziano dall'ethereal degli Slowdive all'industrial passando da tante sfumature in un percorso di sperimentazione creativa assolutamente fuori controllo.

I Vs brani parlano di un mondo cupo e desolato, vogliono essere una denuncia dei ns. tempi?
Cristiano: il mondo che dipingiamo ruota intorno a un'unica e tragica opera d'arte devastata: il cervello umano. Paranoia, depressioni e ossessioni che per le persone piu' fragili si materializzano in visioni di enormi periferie europee livide e corpi come manichini algidi. Nei nostri testi cercavamo il tepore di un abbraccio ma abbiamo trovato il fuoco della violenza ed il gelo dei musei chiusi.

Vi riferite a un crollo soltanto politico e sociale? O anche ad una decadenza legata al mondo dell'arte?
Giuseppe: "Pale and Sick" è un percorso verso la fragilità umana, ogni testo è il paradosso di se stesso, è la deviazione dell'individuo verso la distruzione interiore e totale. L'uomo sempre più' in conflitto dalle interferenze esterne, si isola in una dimensione catartica, come se fosse un vero fantasma che cammina in uno spazio temporale parallelo all'esistenza stessa. I testi somigliano a luoghi metafisici, un mondo di emozioni, debolezze, contrasti di ogni genere, impressi nelle pietre. Ogni parola pesa quanto l'esistenza umana.

Assistendo personalmente al Vs. live di Bologna ho sentito echi di Baudelaire nelle parole, e ho avuto visioni delle opere di Munch, vi riconoscete in queste mie sensazioni?
Cristiano: Munch, Baudelaire ma anche Buzzati, il Boecklin dell'isola dei morti, o il Pavese intimamente piu' devastato. L'arte o chi prova a farla ha una funzione anche di autoterapia estetica e della mente

Quali soni i Vs. progetti futuri?
Giuseppe: Il progetto European Ghost è nato in maniera molto casuale e spontaneo, quindi continueremo su questa linea senza nessuna forzatura. Se son rose pungeranno!

Continuerete in questo progetto e come lo concilierete coi Vs. impegni nei Two Moon e Black Veils?

Giuseppe: il nostro intento è quello di continuare, sicuramente si cercherà di dare le priorità agli eventi giusti puntando soprattutto sulla qualità.
Mario: cercheremo di non far accavallare tra loro i vari impegni e soprattutto faremo in modo di selezionare con cura gli eventi a cui partecipare. Per ora non possiamo anticipare molto, ma abbiamo confermato la nostra presenza ad alcuni festival esteri e ne siamo entusiasti.