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                      intervista by Nikita
 Foto 
                    by Siberia Icydawn, 
                    di cui abbiamo recensito ben tre lavori (le recensioni li 
                    trovate in fondo pagina), è un interessante progetto 
                    industrial svizzero ideato da Sacha. I suoi lavori ci hanno 
                    molto colpito, per cui non ci restato che intervistarlo. Buona lettura!
 
 
 Come è nato il tuo progetto 
                    e cosa ti ha spinto a suonare.
 Diciamo che molte persone riescono ad esprimere chiaramente 
                    i loro pensieri scrivendoli e renderli accessibili, secondo 
                    loro volontà, al pubblico.. Ad altre riesce naturale 
                    trasformarli in colori e farne dei quadri.. Per quanto mi 
                    riguarda la corrispondenza più diretta con i miei pensieri 
                    sono invece i suoni, quindi trovo questi ultimi (non necessariamente 
                    sgrezzati e trasformati in musica) il modo migliore per “comunicare 
                    con l’esterno”.
 
 Che io sappia non hai mai suonato 
                    dal vivo, qual è il motivo? Hai in mente in futuro 
                    un live concert?
 L’idea del live è per il mio carattere una grande sfida, 
                    che intendo intraprendere prima o poi… Una difficoltà 
                    risiede nel fatto che vorrei uscire con una formazione di 
                    parecchie persone, per evitare troppe basi prefabbricate, 
                    quindi dovrei innanzitutto trovare il tempo per radunare la 
                    gente e provare.
 Mi è stato chiesto anche di presentarmi con un set 
                    d’improvvisazione in solitaria, che per ora mi sembra la formula 
                    più stimolante… Qualcosa mi dovrò preparare, 
                    perché il live pende sulla mia testa da ormai parecchio 
                    tempo!
 
 Qual è il motivo che ti 
                    ha spinto a collaborare a con Aimaproject?
 L’incontro con Aimaproject aveva dell’inevitabile. Ho scoperto 
                    e subito apprezzato i suoi lavori, sia fotografici che poetici, 
                    molti anni fa. (Credo quando il suo sito internet era ancora 
                    agli inizi).
 Malgrado conoscenze comuni e malgrado frequentassimo gli stessi 
                    ambienti, sono passati ancora parecchi anni prima che ci incontrassimo.
 A quel punto le ho passato i miei primi lavori, che ha molto 
                    apprezzato.
 Abbiamo iniziato la nostra collaborazione in occasione di 
                    una sua mostra fotografica, per cui ho composto delle sonorizzazioni 
                    corrispondenti ai vari ambienti che la costituivano.
 In seguito, dall’idea di creare dei tappeti sonori per i suoi 
                    reading, sono andati formandosi dei veri e propri pezzi, strutturati 
                    attorno alla voce di Aimaproject, tra cui abbiamo scelto quelli 
                    che sono poi diventati Il Tagliacarte - L’Angelo - I Fantasmi. 
                    Questo primo lavoro è centrato soprattutto sulla pazzia; 
                    altri argomenti faranno da sfondo ai lavori a venire.
 
 Hai in mente altre collaborazioni? 
                    Con chi ti piacerebbe collaborare?
 In realtà qualche collaborazione è nell’aria, 
                    ma sono scaramantico, quindi preferisco evitare anticipazioni... 
                    Anche perché i miei tempi, sia nel lavorare ai pezzi, 
                    sia nei contatti con le persone, sono pressoché eterni…
 Vedrei bene una collaborazione, soprattutto dopo aver visto 
                    il suo modo di lavorare, ad esempio con Ignaz Schick dei Perlonex. 
                    Riesco ad immaginare di begli abbinamenti tra le mie basi 
                    ed effetti e le sue performances molto più concrete..
 
 Curi molto le confezione dei tuoi 
                    CD, anche questa è una forma d’arte. Se ne avessi la 
                    possibilità in quale confezione ti piacerebbe far uscire 
                    un tuo CD
 In realtà appena parte l’idea per la musica, inizia 
                    parallelamente anche la lavorazione per la confezione.. Sono 
                    due creazioni che vanno avanti all’unisono e spesso si trascinano 
                    a vicenda.. Un blocco sulla musica, vuol dire continuare con 
                    l’artwork, che poi rischia di darmi nuove idee per quanto 
                    riguarda la musica e viceversa…
 Mi è piaciuta moltissimo l’idea di Merzbow di imballare 
                    un CDr in cop
  ia 
                    unica in una vecchia mercedes…. Un po’ megalomane, ma credo 
                    abbia degnamente segnato il limite…! 
 La tua musica la vedo ideale per 
                    delle colonne sonore di film, anche in questo caso se ne avessi 
                    la possibilità per quale film ti piacerebbe scrivere 
                    la colonna sonora?
 Sto vivendo un periodo particolarmente arido, per quanto riguarda 
                    le sonorità.. Se potessi tornare indietro nel tempo, 
                    mi piacerebbe mettermi su un film come Eraserhead.
 Anche se rischia di suonare un po’ banale, è un film 
                    che trovo sempre estremamente stimolante da questo punto di 
                    vista!
 
 Come costruisci le tue strutture 
                    sonore e quali strumentazione utilizzi?
 In genere tutto parte dall’atmosfera.. Ovvero il primo sforzo 
                    è quello di costruire, partendo solitamente da un tappeto 
                    di synth, una struttura che rispecchi ciò che voglio 
                    esprimere.. In seguito mi ricollego inevitabilmente a film, 
                    o altri lavori che rievocano in qualche modo questa stessa 
                    idea e da lì prendo le eventuali campionature.
 Malgrado il mio lavoro sia sempre più centrato sull’elettronica, 
                    ci tengo a non abbandonare l’utilizzo di chitarra e basso, 
                    sebbene spesso compaiano nei miei lavori in maniera del tutto 
                    non convenzionale e a volte irriconoscibile..
 
 Quali 
                    sono i tuoi ascolti e quali le tue letture?I miei ascolti vanno dal synthpop più commerciale di 
                    Yazoo, OMD, Gary Numan all’avanguardia di Berio, Maderna, 
                    Palestine, passando per la new wave e ogni sottogenere della 
                    musica industriale (in particolar modo le cose più 
                    rituali di Sleep Chamber, Sigillum S, Ain Soph), con escursioni 
                    negli anni ’70 di Battiato, Van Der Graaf Generator, Area…
 Per quanto riguarda le letture, per cui purtroppo non mi sto 
                    prendendo molto tempo, mi sto addentrando nell’alchimia, attraverso 
                    saggi e gli impenetrabili testi classici. Non pretendo di 
                    apprendere grosse nozioni e tanto meno di riuscire a tradurle 
                    in pratica, ma è comunque un tipo di lettura che stimola 
                    e in qualche modo segna.
 Anche in questo sono stato contagiato da Aimaproject e dai 
                    miei ascolti più riturali.
 
 
 In Svizzera esiste una scena industrial? 
                    Se sì vuoi parlarcene?
 In Svizzera appaiono e scompaiono progetti anche di un certo 
                    spessore, ma a nessuno sembra sia mai troppo interessato “uscire”.
 Per quanto riguarda il Ticino, fino a una quindicina di anni 
                    fa la Mundus Patet Foundation di Locarno produceva una fanzine 
                    artigianale sulla musica industriale e le controculture, a 
                    mio avviso molto ben fatta. Sotto questa stessa etichetta 
                    produceva ottime cassette che passavano dal rituale, al power 
                    electro, ad un’elettronica più pulita, con pseudonimi 
                    come Ars Moriendi, Ìade, Macerie di Carne, ….
 Nell’attuale posso citare il progetto IDM luganese Stendeck, 
                    che sta riscuotendo grande successo, e i Nufenen di Mendrisio, 
                    che passano dalla sperimentazione concreta a suoni tendenti 
                    al metal senza troppi complimenti, ma con soluzioni a tratti 
                    geniali.
 Progetti puramente industriali non credo ce ne siano attualmente, 
                    tranne forse gli svizzeri-francesi Trincea (che non sento 
                    comunque nominare da parecchio tempo) e gli ormai mitici zurighesi 
                    Black Sun Productions.
 
 Futuri progetti con Icydawn?
 C’è parecchia carne al fuoco, come anche diverse collaborazioni 
                    in sospeso.
 Mi piacerebbe terminare il secondo lavoro con Aimaproject, 
                    che dovrebbe ancora uscire sulla svizzera Show Me Your Wounds; 
                    poi è prevista una raccolta di demo e inediti, che 
                    dovrebbe vedere la luce attorno a settembre sulla nuova etichetta 
                    indipendente italiana Fonoarte.
 Ho pure iniziato a raccogliere pezzi ispirati alle Nozze Chimiche 
                    di Christian Rosenkreuz per un possibile futuro album, come 
                    pure frammenti più o meno strutturati per un ulteriore 
                    lavoro che dovrebbe vedere la luce su cassetta. Ma i tempi 
                    e la fattibilità di tutto questo sono ancora ignoti.
 
 Sito: 
                    http://www.myspace.com/anicydawn
 
                     
                      |  | ICYDAWN 
                          & AIMAPROJECT "Il tagliacarte, l'angelo, i fantasmi"
 CDr 3" (Snow me your wounds)
 Avevamo 
                          già recensito egregiamente Icydawn nei suoi precedenti 
                          lavori, "A Matter of deathstyle PT. 1" e "Humaintelligencearthcancer". 
                          Anche questa nuova uscita, realizzazta con la collaborazione 
                          di Aimaproject, è un sublime lavoro, grazie ad un'atmosfera 
                          teatrale dettata dalla recitazione dei testi di Aimaproject, 
                          la quale è ben supportata dalle musiche dello svizzero 
                          Icydawn. In redazione arrivano molti Cd, che dopo pochi 
                          ascolti e dopo aver redatto la recensione finiscono 
                          nel dimenticatoio, ma, finalmente, qui siamo davanti 
                          ad un'opera veramente artistica che emana molte emozioni. 
                          Dedicato a Marco Corbelli (Atrax Morgue), in sole tre 
                          tracce più una fantasma ci porta in limbi nascosti dell'inconscio 
                          che ci fanno vivere emozioni sinistre, in un'atmosfera 
                          elettrizzante che vi porterà in un viaggio negli angoli 
                          nascosti della mente. Il layout è molto curato: un cartoncino 
                          nero serigrafato in argento, il quale contiene il CD 
                          3" e, avvolti in una garza medica, dei foglietti con 
                          i testi. Un lavoro disponibile in sole 99 copie, a cui 
                          speriamo ci sarà un seguito di lunga durata. Intanto 
                          non perdete tempo a procurarvi una copia de "Il tagliacarte, 
                          l'angelo, i fantasmi". Info:
 www.myspace.com/anicydawn
 www.myspace.com/aimaproject
 (Nikita)
 |   
                      |  | ICYDAWN"Humaintelligencearthcancer" 
                          CDR (Autoprodotto)
 Già 
                          avevamo ben parlato nel precedente blocco di recensioni 
                          di primavera del progetto industriale svizzero. I suoi 
                          lavori artigianali sia nelle confezioni che nelle composizioni 
                          riescono a plasmare trame curate e personali, che evitano 
                          il clichè del genere. Questo CDR in edizione 
                          limitata a 70 copie è racchiuso in una confezione 
                          cartonata A5 che include delle fotografie, il sound 
                          è ben studiato ed ogni traccia ha la sua personalità. 
                          Campionamenti dal film "Il nome della rosa" accompagnano 
                          "A medieval soundtrack", dove cori ecclesiastici e campane 
                          a morto convivono con rumori inseriti accuratamente. 
                          Nel breve brano "Intermezzo" si stacca sapientemente 
                          l'atmosfera con un sound wave. In "Beyond boy limits" 
                          troviamo altri campionamenti, questa volta dei films 
                          "K29 lager di Sterminio" e "The abominable Dr Phibes". 
                          Brano più melodico "The gear", in cui campionamenti 
                          di "Schindler's List" misti a tappeti onirici accompagnano 
                          una drum-machine "pestante" e "claustrofobica". L'unica 
                          traccia che non ho apprezzato, ma che non inclina il 
                          mio giudizio sul disco, è "Rust", i cui rumori 
                          industriali sono troppo vicini agli stereotipi del genere 
                          e troppo ovvi. Brano assurdo ma interessante è 
                          "Paranoia", i cui campionamenti sono stati presi dal 
                          film di Roman Polanski "The tenant", dove una musichetta 
                          leggera e il recitato creano una piacevole atmosfera. 
                          Con la conclusiva "Trends" si ha addirittura un brano 
                          dark wave. Un buon lavoro che fa presagire cosa potrà 
                          fare per il futuro Icydawn, che oltre a sperimentare 
                          non si sente obbligato ai dettami di un genere troppo 
                          spesso stantio, ma che qui ritrova una nuova linfa vitale. 
                          (Nikita)
 |   
                      |  | ICYDAWN"A 
                          Matter of deathstyle PT. 1"
 CDr 3" (autoprodotto)
 Progetto 
                          industrial all'attivo con altri quattro lavori, tutti 
                          in edizioni superlimitate, il quale ci propone ora questo 
                          CDR 3" con tiratura a 55 copie, in una confezione metallica 
                          che lo richiude a scrigno in modo che l'apertura sia 
                          molto problematica per chi tenti di ascoltarlo la prima 
                          volta. Anche noi apriamo la confezione con fatica, a 
                          scapito di tagliarci (ma qui sta la vera filosofia industrial), 
                          e finalmente riusciamo ad inserire nel nostro lettore 
                          il dischetto. La prima traccia, "Death while sleeping", 
                          è come la quiete prima della tempesta, con un soundscape 
                          oscuro in cui sono presenti campionamenti dal film horror 
                          "Tutti i colori del buio" di Sergio Martino. La tempesta 
                          divampa infatti con la seconda "Death by Disease #1: 
                          cancer", rumori allucinanti da terrorismo sonoro. Che 
                          finalmente termina con l'arrivo della terza traccia, 
                          "Death by overdose", la migliore presente sul mini, 
                          la quale riesce a trasmettere tutta la propria angoscia 
                          al tema il cui brano è dedicato. Info: icydawn@katamail.com
 (Nikita)
 
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