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IVANO GALLETTA

Con ben tre edizioni del suo libro "IL DARK: GUIDA ALLA MUSICA OSCURA" Ivano Galletta è riuscito in Italia a pubblicare una guida sulla musica dark, un evento raro nell'editoria italiana. Cogliamo l'occasione di questa nuova edizione per intervistarlo.

 

Intervista by Nikita

 

 

Complimenti! Sei arrivato alla terza edizione della tua guida, ti aspettavi questo successo?
Grazie dei complimenti. Benchè sia un argomento di nicchia, e pubblicato per di più da un piccolo editore coraggioso, ho sempre pensato che fosse un libro che potesse avere i suoi spazi e un buon pubblico. Lo dimostra in fondo anche il numero dei simpatizzanti che si sono iscritti al gruppo che ho creato su Facebook. Non mi aspettavo certo un best seller da migliaia di copie, ma senz’altro un libro apprezzato da chi coltiva questo tipo di gusti. L’evoluzione verso la terza edizione è stato un percorso necessario, da una versione embrionale ad una più matura e curata nei contenuti.

Come è andata la presentazione del lobro al Moonlight Festival a Fano?
E’ stata davvero una bella esperienza. Nonostante la conferenza si sia svolta giovedì pomeriggio, quindi il primo giorno del Festival e per di più feriale, è stata una soddisfazione incontrare un pubblico attento. L’incontro è durato circa un’ora e mezza, e nonostante questo devo dire che il tempo è volato. Anche il locale dove si è svolto, davvero caratteristico con le sue volte in pietra, è stato una bella cornice.
Sul seguente link di uno dei fotografi ufficiali del Festival, Giuliano di Bello,
http://theecleptic.blogspot.com/2010/07/fano-moonlight-festival-side-events.html, è possibile vedere una presentazione degli eventi collaterali, tra cui la mia conferenza, alla quale ha fatto da moderatore la dott.ssa Maria Rita Pugliesi di Ascension Magazine, che colgo l’occasione di ringraziare, oltre ovviamente all’Organizzazione che mi ha scelto tra i suoi ospiti.

Come mai hai iniziato a ascoltare musica dark e perchè ti è venuto in mente di fare un libro su questo tipo di musica?
Ho iniziato ad ascoltare musica dark dall’età di 14 anni, partendo dai classici Cure e Bauhaus, ed allargando gli ascolti nel corso degli anni. In precedenza avevo già dei gusti orientati alla new wave. Il dark mi ha subito colpito, forse perché è un genere musicale vario, che regala emozioni, uno dei pochi che si ritrova a fissare su un pentagramma alcune ansie dell’uomo. Per questo è talvolta reputato scomodo, ma allo stesso modo non tramonterà mai.
La nascita di questo libro è stata abbastanza casuale: nel 2005, alla fiera del libro di Imperia, ho conosciuto Gordiano Lupi delle Edizioni Il Foglio di Piombino (LI). Mi avevano colpito alcuni libri esposti, e la sua passione per i generi horror e noir. La proposta del libro è scattata in maniera istintiva, ed accolta benevolmente anche dalla prof. Rosa Manauzzi, la curatrice della collana I Saggi. Mi ha attirato il fatto di aver la possibilità di far conoscere e diffondere questo genere musicale, cercando anche di offrire a chi lo segue un libro su un argomento al quale l’editoria italiana ha generalmente dedicato poco spazio.

Hai in progetto di fare una quarta edizione?
Al momento no, dopo tre edizioni sinceramente questa esigenza non è prioritaria. Se comunque dovesse uscire una quarta edizione, mi piacerebbe non solo limitarmi ad aggiornamenti, ma dedicare un capitolo a parte al Moonlight Festival accanto a quello del WGT (nella terza edizione, essendo uscito a maggio 2009, non si poteva che fare un breve cenno). Soprattutto, mi piacerebbe coinvolgere anche gli “addetti ai lavori” (dj, organizzatori di eventi, curatori di riviste e webzine) raccogliendo opinioni e informazioni sulla scena attuale, cercando di cogliere quindi anche le peculiarità dal punto di vista delle varie realtà geografiche, dei gusti del pubblico, delle difficoltà che si incontrano nel promuovere iniziative legate a questo genere musicale. Il tutto resta comunque per ora nelle buone intenzioni.

Hai in progetto di scrivere un altro libro?
Tra poco dovrebbe uscire un mio nuovo saggio su eros/thanatos, che parlerà di questo argomento non solo nella musica dark, ma anche in pittura, scultura funeraria, cinema più o meno estremo, fino a toccare psicologia e cronaca. Quindi si parlerà di eros, sofferenza e morte sia nell’arte che nella quotidianità, privilegiando aspetti originali e generalmente poco trattati. Spero che nomi come Munch, Nekromantik o Staglieno, solo per citarne alcuni, possano interessare. Ovvio, non si può riassumere tutto in due righe, poi comunque c’è una parte dedicata a questo argomento riguardo alla musica dark.

Nella guida non scrivi solo del filone dark wave, ma aggiungi anche dei capitoli del progressive dark e gothic metal, come mai?
Non hai avuto timore che i puristi non accettino questi accostamenti?

Parlando di musica dark si finisce sempre per omettere qualcosa, o appunto scontentare i puristi. Io non mi reputo né un purista, né comunque tanto meno un appassionato di progressive dark o gothic metal. Anche se la mia formazione è più dark wave, mi pareva giusto affrontare ogni sfumatura che abbia in qualche modo a che fare con il dark. Dopo tutto questo ha subito influenze di ogni tipo: non solo il progressive e il metal, ma anche musiche popolari e antiche, fino alla musica industriale e all’ebm. Su questi argomenti, su cosa può essere definito o meno come dark, ognuno avrebbe una sua opinione.

Quali sono i tuoi ultimi ascolti?
In fondo, più che curiosare tra mille uscite alla ricerca di qualcosa che mi colpisca, alla fine finisco per ascoltare il dark più classico, darkwave in stile Clan of Xymox o Frozen Autumn, o gruppi elettronici come Diary of Dreams o Deine Lakaien. Confesso inoltre di avere un debole per i Sopor Aeternus, che forse traspare anche dal libro.
Sto inoltre frequentando un corso di balli popolari tradizionali e internazionali, e fa un certo effetto ritrovare talvolta musiche che sono state poi riprese da gruppi come Corvus Corax, Saltatio Mortis e Sopor Aeternus (ad esempio Maitre de Maison e Minuetto).

Dai un motivo ai nostri lettori di acquistare questa nuova edizione della tua guida.
Non ci sono molti testi che affrontano in maniera specifica questo genere musicale, almeno in Italia. Anche se non l’avessi scritto io, è un libro che mi piacerebbe avere. Dati i suoi intenti divulgativi, pur essendo una guida tutto sommato sintetica, affronta ogni aspetto di questa scena: dalle origini delle sonorità, ai gruppi padri del dark classico anni 80, alle evoluzioni successive (neofolk, medievale, elettronica, dark ambient, gothic metal), fino ai festival musicali, ai portali dark, all’analisi di alcuni gruppi ritenuti originali o influenti. In ogni capitolo sono riportati molti riferimenti web, in modo che il lettore curioso possa approfondire ciò che più lo ha colpito.
Se qualcuno avesse letto la prima edizione, sono stati fatti molti passi in avanti, e anche il numero di pagine è raddoppiato. Nella terza, ad esempio, oltre a essere più aggiornata, si recensiscono brevemente gli album più noti, e ci si concentra anche sulla scena italiana.
E’ una lettura piacevole e leggera, che vuole accontentare sia chi questo genere lo segue e lo conosce, sia chi potrebbe essere interessato ma ha bisogno di essere guidato in questo viaggio.


"IL DARK: GUIDA ALLA MUSICA OSCURA"
di Ivano Galletta
(Edizioni il Foglio)

Ivano Galletta non demorde e ripropone una terza edizione della sua guida. La nuova edizione è aggiornata e ancora più dettagliata grazie a numerose note che ampliano le schede. Molto bella la copertina che ben introduce l'interessantissima guida. In Italia la pubblicazione di un libro sul dark è da considerarsi un vero e proprio miracolo. Infatti, oltre a qualche libro sulla new wave, in passato (si parla degli anni 90) è stato stampato solo "Gothic" grazie al lavoro dei redattori della fanzine Ver Sacrum. Ma torniamo alla guida di Ivano Galletta. Oltre a scrivere dei mostri sacri del Gothic (Bauhaus, the Cure, Joy Division, etc) l'autore ha il coraggio di parlare in modo dettagliato della scena italiana sia contemporanea che del passato. Inoltre dedica spazio ai sottogenrei del dark (gothic, electro, folk, industrial, dark ambient) e , in una piccola sezione, parla del Gothic Metal. Trovo che questa sia la migliore delle tre edizioni perchè descrive in modo molto approfondito la realtà dark soffermandosi sul passato analizzando il presente e ipotizzandone il futuro evolversi. Inviatiamo i lettori di RS a procurarsi l'ultima edizione de “Il Dark: guida alla musica oscura” in questa nuova edizione e auguriamo a Ivano Galletta di continuare la sua ricerca sul mondo dark.
Sito web: http://nocturno71.blogspot.com/
(Nikita)