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LEILA

 

RS è da sempre sensibile verso tutti quei artisti (disegnatori, fotografi, scrittori, etc) che in qualche modo fanno parte della scena alternativa oscura. Ora è la volta d'intervistare Leila, interessante fumettista, che esporrà il suo fumetto "Dissolvenze" ad una nostra serata, che si terrà venerdì 25 Gennaio al TNT club.

Intervista di Nikita

Ciao Leila, benvenuta tra le pagine virtuali di RS.
Venerdì 25 Gennaio al TNT club esponi le tue tavole del fumetto "Dissolvenze". Come l'hai concepito ?
Grazie a te e RS per l'invito! Per me è un onore, siete sempre stati punti di riferimento fondamentali.
Il fumetto è nato come progetto di fine corso alla Scuola del Fumetto di Milano; il tema era libero, il vincolo era solo la "brevità", e così ho cercato di pensare ad una storia che condensasse in poco spazio tutto un immaginario che da sempre mi accompagna. E per questo, la scelta dell'ambientazione horror per me è stata l'unica possibile.

Qual'è la trama di "Dissolvenze" ? E quali sono i personaggi che ruotano intorno alla storia?
La trama riunisce alcuni topic horror: un luogo abbandonato, una notte di temporale, due ragazzi che si rifugiano in quelle stanze vuote e decadenti, improvvise e spietate apparizioni.. I protagonisti sono due amici, diversi tra loro (uno più sensibile, l'altro più spregiudicato) accomunati dall'essere piccoli spacciatori. C'è anche una ragazza, che loro stanno aspettando. Vien fuori che tempo addietro avevano causato un incidente in auto, e insomma, senza svelare troppo, in quella notte si avrà una vera e propria resa dei conti, ognuno con la sua sorte. Ho voluto metter dentro alla storia amore, sensi di colpa, morte e sangue (in ordine sparso). Non c'è redenzione per nessuno ma alla fine credo che tutti capiscano tutto, del loro destino.

Da dove ti è venuta l'ispirazione della trama?
Ho visitato con alcuni amici un luogo, l'ex manicomio di Volterra. Abbandonato da non so quanti decenni (pare che ci faranno qualcosa a breve..) La struttura è bellissima. Un edificio fine 800 primi del 900, magnifico. Si entra di nascosto, perchè ci sono transenne..vetri rotti, soffitti sfondati, enormi stanze (un ex ospedale) vuote, scritte sui muti.. Insomma, ho pensato che fosse un'ambientazione adatta per una storia horror. E il resto della storia è venuto leggendo sprazzi di cronaca, quei trafiletti che non si fila nessuno del tipo "auto guidata da ubriaco investe ragazza/bambino/etc", più alcuni miei interrogativi ricorrenti: l'amore riscatta il senso di colpa? si può sfuggire al proprio passato? comprendere i propri errori serve a riscattarli? In tutti i casi, mi sono risposta "no". Per i personaggi, ho pensato ad amici, o a me stessa, c'è dentro un po' di tutto.

Parlaci di un altro tuo fumetto "Ombre Cinesi", esposto a Novembre al Bmovie festival di Milano.
Di Ombre cinesi ho fatto l'adattamento e i disegni; la storia è tratta da un racconto breve di ispirazione noir scritto da un amico, Massimo Cassani. Il lavoro non è stato semplice, perchè adattare una storia di altri non si è rivelato così automatico come pensavo..! Però è stato divertente: è un poliziesco, ambientato a Milano negli anni '70, in cui tutto l'intrigo ruota intorno ad un ispettore atipico, alla Milano dei Navigli e dei night, e ad una femme fatale. Un dettaglio legato al vino si rivela la soluzione del giallo.
Il festival BMovie (tutto dedicato ai poliziotteschi) si è rivelato il posto giusto al momento giusto.

Oltre "Dissolvenze" e "Ombre Cinesi" hai disegnato altri fumetti?
Ne faccio appena ho tempo: però alcuni restano nella fase matita, altri all'ultimo tratto di inchiostrazione, e tantissimi in fase scrittura..! Adesso sto lavorando a due progetti, uno per così dire più urban street e l'altro più dark..Non dico nulla per scaramanzia. Il fattore cruciale è il tempo: il fumetto richiede un tempo spropositato, rispetto ad altre discipline. Boh, nonostante questo a me piace da sempre.

Come è nato il desiderio di disegnare? Cosa ti ha fatto ad avvicinare al fumetto?
Mi ricordo di aver sempre disegnato. Da bambina leggevo libri di fiabe illustrate, fumetti..i miei mi compravano Topolino, il Giornalino, poi ho continuato con Lancio Story, i Bonelli, Marvel, graphic novel francesi..C'è un universo da scoprire, mi piace il fumetto perchè è un linguaggio che sento adatto ad esprimere tutto: è grafica, è letteratura, è azione. Tutto quello che può essere raccontato, può essere disegnato. E' cinema fermo, o letteratura illustrata, ecco, non so se riesco a rendere l'idea..!

Quali sono i tuoi disegnatori preferiti?
Qui sì che mi metti in crisi..! Ne dovrei citare troppi. Per fare ordine, a me piace il tratto bianco/nero di atmosfera (quindi non la linea chiara belga), e guardo con devozione a grandi come Toppi, Battaglia, Victor de la Fuente, a contemporanei come Corrado Roi, Luca Rossi, Stefano Raffaele, Nicola Genzianella..Ma davvero, ne sto omettendo troppi. Guardo ovunque: americani, francesi, argentini..senza dimenticare gli orientali (Miyazaki, Mizuki, Benjamin). Un mondo, davvero, e il bello che i confini vanno sempre più in là.

Sei anche Dj. Quale tipo di musica metti nei tuoi djset?
Se sui disegnatori sono stata possibilista e anarchica, nei djset lo sono ancora di più..! A me piace la musica dark, il post-punk anni '80, e tutta l'elettronica (anche contemporanea) che unisce quelle istanze. Però di fatto seleziono musica in un ambiente di estrazione troppo differenziata per poter approfondire quei generi; e così contamino quella base con musica pop, rock, anche mainstream. Cerco sempre di dare un taglio coerente alle selezioni, ma a volte la coerenza è anche solo il mio gusto..! D'altronde, come sai meglio di me, è divertente essere il pilota del volo, no?, e il successo della serata è per me riuscire a interpretare l'energia delle persone traducendola nel mood giusto. Non sempre riesce, ma quando succede è stupendo.

Siamo al termine, ti ringrazio per questa piacevole intervista, per ultima domanda ti chiedo quali sono i tuoi desideri per il tuo futuro da fumettista?
Beh, direi quello di arrivare alle persone giuste: non per forza il maggior pubblico possibile, ma quello con cui sia più immediato il fatto di comunicare. In generale, vorrei sempre avere la possibilità di esprimermi; è un'istanza intimista, che però sento di voler realizzare, anche solo per me. Ovunque porti, alla fine è una ricerca che si fa con se stessi e per se stessi, e questo penso si possa dire di tutto quello che piace fare: musica, disegno, danza.. Non pensi anche tu?
Grazie ancora per l'ospitalità, ci vediamo il 25 al TNT!

DATA PUBBLICAZIONE:
17 Gennaio 2013

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