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ATTUALITÀ NERA
Eterno ritorno al Circeo
Cassetta (Murderabilia Records)

Dopo un lungo percorso nella musica liquida con ben 14 uscite dal 2017 ad oggi, la maggior parte delle quali autoprodotte, il duo Mario W. Gacy - Andy Rivieni debutta finalmente su nastro magnetico con un doveroso omaggio al mostro del Circeo. Il progetto nasce come realtà industrial/noise celebrativa dei favolosi anni ’70 italiani, tra fumetti erotici, film gialli e casi eclatanti di cronaca nera, “materie” in cui Mario è un’assoluta autorità, oltre che naturalmente nella musica noise, con la sua lunga militanza in diversi progetti tra cui LaColpa, Deviated Sister TV, Moana e oggi Macabro Dio, quest’ultimo in collaborazione col sodale Davide Destro, oltre alla conduzione dell’etichetta Murderabilia Records per la quale esce questo lavoro. La cassetta consta di due lunghe suite, una per lato da quasi 20 minuti, tetre e soffocanti, che tracciano la parabola di quel folle che è sempre stato Izzo, con lunghi estratti delle sue testimonianze processuali che delineano la sua assoluta pazzia e perversione, raramente o forse mai eguagliate nella storia del crimine, per lo meno quello italiano. I loop vocali di quest’ultimo, opportunamente distorti in un oceano di frequenze analogiche immergono l’ascoltatore in una realtà così paradossale da sembrare irreale, frutto della spontaneità disarmante di Izzo che ha certamente favorito la generazione altrettanto spontanea di questo morboso tributo.
Sito web: https://attualitanera.bandcamp.com/
(M/B’06)

COIL
Stolen & contaminated songs
CD / Doppio LP (Cold Spring)

La Cold Spring ristampa la raccolta dei Coil risalente al 1992 e per l’occasione oltre al cd, produce per la prima volta anche la versione in doppio vinile in tre versioni: nero, bronzeo e osso, gli ultimi due limitati rispettivamente a 500 e 800 copie. La compilation è un insieme di brani all’epoca inediti, ricavati dalle sessioni di registrazione di “Love’s secret domain” per la durata totale di oltre un’ora di musica che dimostra una volta di più, qualora ce ne fosse bisogno, le sconfinate capacità di questi musicisti di mutare pelle, rimanendo sempre a livelli altissimi. Dopo la disarmonica e danzereccia opener “Futhur”, arriva la romantica ed evocativa “Original Chaostrophy”, seguita due brani dopo dal jazz avanguardistico di “Omlagus Garfungiloops” e più in là dall’ipnotica “Nasa-Arab”. Chiude l’album la visionaria “Light shining darkly”, un’altra sterzata verso lidi musicali fino a quel momento inesplorati. Senza dare veramente dei riferimenti stilistici i Coil sono perennemente oscillati nel continuum spazio temporale con brani che non tradiscono età o limiti di alcun tipo, episodio di avanguardia forse unico nel panorama mondiale, scomparso davvero troppo presto.
Sito web: https://coldspring.bandcamp.com/album/stolen-contaminated-songs-csr276cd-lp
(M/B’06)

IGNIS ABSCONDITUS
Lost equilibrium
C
D (Obscvrvs Records)

Debutta questo duo con un passato nel metal estremo, concentrando le sue forze in ambito dark folk in un percorso analogo a quello dei King Dude. Il mini in questione si rivela come un gioiello già a partire dal packaging: un cartonato molto curato dalla grafica calda e avvolgente, ispirato indiscutibilmente alla scena neo-folk tedesca. Sette brani per circa venti minuti di musica: si parte con “Pest”, dedicato al compianto Antonello Rossi cantante della black metal band Urnaa, noto appunto con questo nome di battaglia. Il testo è liberamente tratto da un brano di questa band intitolato “Il ritorno nella valle delle aquile” e setta i canoni e le atmosfere su cui si muoveranno i pezzi successivi: ritmi lenti e scanditi dagli arpeggi della chitarra, unitamente a percussioni e basso su cui si inseriscono di volta in volta tastiere e bouzouki, strumento a corda di origine greca. Il cantato è volutamente distorto in echi e come sprofondato in boschi e atmosfere notturne, emozionante e coinvolgente, profondamente triste e malinconico. I brani sono quasi un unicum da ascoltare tutto d’un fiato, come fu all’epoca Transilvanian Hunger dei Darkthorne, se è lecito fare un paragone così straniante, anche se probabilmente appropriato. In attesa del successivo mini album già in lavorazione, non resta dunque che godersi questo lavoro, ultra limitato a sole 20 copie.
Sito web: https://www.facebook.com/Ignis-Absconditus-113387170208905
(M/B’06)

MACABRO DIO
I
Cassetta (Murderabilia Records)

Mario Olivieri e Davide Destro, con Cecco Testa dietro le quinte ad occuparsi della registrazione, già in combutta nella band sludge/noise/black metal LaColpa rispettivamente come cantante, chitarrista e rumorista, danno vita ad un nuovo progetto che riporta in auge sonorità sepolte nel tempo da troppo tempo, generando un connubio ideale tra quelli che furono gli Atrax Morgue degli esordi ed i primi Teatro Satanico, in un vortice cosmico di puro male. Sei tracce, tre per lato, atte a creare l’apocalisse in musica, grazie all’incontro tra due eccellenti noise-maker come Davide e Mario che danno libero sfogo alla componente più disumanizzata della loro poetica musicale, ossia quella di uno spettrale drone lacerato dalla performance vocale di Mario, che ancora una volta stupisce per la straordinaria oscurità che è capace di emanare quando si mette davanti ad un microfono. Inutile soffermarsi sul significato dei vari titoli dei brani, che paiono più provocazioni attinte da horror e b-movie degli anni ‘70, che reali intenti esoterici, perfetti per creare la giusta atmosfera ed accogliere acriticamente i miasmi demoniaci emanati da questo sulfureo act, godendone appieno.
Sito web: https://murderabiliarecords.bandcamp.com/album/i
(M/B’06)

MHOLE
Sphores
CD (Hellbones Records)

Debutta questo progetto frutto della collaborazione tra Giovanni Leonardi (Carnera, Senketsu No Night Club, Divisione Sehnsucht, Siegfried) e Moreno Padoan (Artcore machine, Otur Boyd, Qod).
L’album è dedicato al finlandese Mika Vainio, membro fondatore dei Pan Sonic, scomparso nel 2017, sicura ispirazione per questo lavoro contemplativo e pulsante a base di vibrazioni techno-industrial che raccontano un futuro distopico in cui il nostro pianeta è dominato da organismi unicellulari, batteri e gas tossici, unici esseri viventi sopravvissuti, ma invisibili all’occhio umano, che percepirebbe invece un ecosistema defunto a tutti gli effetti.
L’apparente non vita viene quindi narrata dalla non-musica che il duo descrive tra gli altri come “bacteriological noise”, definizione che calza a pennello con i suoni formicolanti ed a tratti abrasivi che pervadono l’album dall’inizio alla fine in un interessante connubio tra natura e suoni artificiali.
Sito web: https://hellbonesrecords.bandcamp.com/album/mhole-sporhes
(M/B’06)

PSYCHO KINDER
Un disegno infantile
· All’ombra di metafore
CD (Fonetica Meccanica)

Sulla scia dell’ottima collaborazione con Deca (Federico De Caroli), nell’ambito del sodalizio ormai ultra quinquennale con l’etichetta Fonetica Meccanica, Alessandro Camilletti trova un altro eccezionale artista per mettere in musica le sue idee, le sue riflessioni, le sue celebrazioni, in una parola, la sua poetica: si tratta di Lino Capra Vaccina, storico percussionista con all’attivo anche collaborazioni con Franco Battiato (Telaio Magnetico) e parte integrante di gruppi seminali come gli Aktuala. La collaborazione purtroppo dura solo lo spazio di questo ep con due brani inediti, ma fa ben sperare per un eventuale prosieguo di questo percorso congiunto dei due: quello che è certo è che Alessandro ha un gran gusto nello scegliersi i compagni di viaggio. I due brani “Un disegno infantile” e “All’ombra di metafore” percorrono ed accentuano il solco tracciato col precedente “Diario ermetico”, in una sorta di spoken poetry immersa in un contesto ambient visionario, delicatissimo ed etereo, magistralmente condotto da Lino Capra Vaccina tramite lievi percussioni e pianoforte, senza soluzione di continuità l’una dall’altra. Non resta che attendere il prossimo full lenght che sposterà ulteriormente in avanti il livello di avanguardia di questo artista più unico che raro.
Sito web: https://www.facebook.com/psychokinder
(M/B’06)

REZA SOLATIPOUR
The gate
Cassetta/ CDr  (Industrial Ölocaust Recordings, Eighth Tower Records)

La Eighth Tower Records di Raffaele Pezzella e l’Industrial Ölocaust Recordings di Mario Cardinale trovano il punto d’incontro ideale con questa release, mescolando tematiche particolarmente care a entrambi in un interessante connubio: da una parte la forza visionaria di un progetto mediorientale che riesce a mescolare atmosfere esotiche e coinvolgenti particolarmente ricercate nelle indagini sonore di Pezzella, dall’altra i suoni di rituali arcani sepolti dalle sabbie del tempo e riesumati da Cardinale, il tutto messo insieme da un’ottima registrazione in grado di valorizzare appieno l’opera di questo artista iraniano. Le immagini e le ambientazioni riportano da subito alla mente gli Herbst9, tra le migliori realtà della scuderia Loki Foundation, anche se in questo caso l’approccio è meno dinamico, ma di certo non ha nulla da invidiare al duo tedesco, anzi le sue profonde radici mediorientali fanno presumere un maggiore coinvolgimento dell’artista in quello che fu a un tempo il radioso e misterioso passato di quelle terre. Sin dal primo ascolto le buone sensazioni avute con la traccia “Surviving The Darkness” presente nella raccolta “Visions of darkness (in Irainian contemporary music)”, vengono confermate in pieno: l’ascoltatore viene proiettato in uno scenario sabbioso dove a muoversi sono solo il vento ed oscure ed antichissime forze sotterranee. Riverberi soverchianti, aperture mistiche, echi lontani ed una costante sensazione di disorientamento la fanno da padrone: l’incedere è lento e inesorabile, interrotto solo da voci che si perdono tra le rovine di civiltà dimenticate. Esce sia su cassetta, che su cdr entrambi limitati rispettivamente a 23 e 53 copie, quindi occorre affrettarsi se si è dei fanatici del supporto fisico, come è giusto che sia.
Sito web: https://www.facebook.com/reza.solatipor
(M/B’06)

SECREZIONE POST TRAUMATICA
Paure
Download (Undermeat Distro)

Il mai domo Cecco Testa, attivo con numerosi e interessanti progetti (Cropcircle e LaColpa su tutti, ma anche gli eccelsi Winter Martyrivm), trova nuovo sfogo e nuovi spunti, tributando questa volta l’ennesimo, ma dovuto omaggio all’arte oscurissima di Atrax Morgue.
Questo lavoro tocca con le sue sette tracce, altrettante categorie di fobie che fanno forse da contraltare alle infinite e profonde parafilie del defunto Corbelli, in una travolgente spirale industrial/noise, come sempre eseguita in maniera sapiente. Il suono è potente e brutale e non lascia scampo, sia nei suoi momenti più travolgenti, che in quelli più riflessivi e isolazionisti, in cui fa raramente capolino una voce abissale, come uno dei Grandi Antichi che riemerga dalle profondità di un altro mondo per portare morte e distruzione. Questo album è disponibile su bandcamp gratuitamente, quindi non rimane altro da fare che godersi l’ascolto ed esplorare nel frattempo tutte le gemme sparse da Cecco nella sua lunga carriera discografia.
Sito web: https://undermeatdistro.bandcamp.com/album/secrezione-post-traumatica-paure
(M/B’06)

VV.AA.
Anthology of Persian experimental music
CD (Unexplained Sounds Group)

La prolifica etichetta di Raffaele Pezzella dà alle stampe finalmente su supporto fisico, la compilation “Persian experimental underground survey” uscita circa tre anni fa, rimasterizzandola per l’occasione. Va detto che la precedente compilation uscì col titolo di “Iran Experimental Underground 016 Survey”, che per ragioni politiche dovette essere modificato nel titolo citato, per evitare la proibizione della pubblicazione su diverse piattaforme digitali. Gli artisti in gioco per fortuna sono molto meglio dei loro governi e attualizzano efficacemente la tradizionale musicale persiana. Al momento del loro arrivo in Iran nel VII secolo, i persiani avevano già sviluppato il nucleo della struttura teorica della musica mediorientale ancora valida fino ad oggi: nel XII secolo poi, il sufismo penetrò nella cultura persiana e la poesia si intrecciò con la musica, lasciando un grande potenziale ai posteri. Nella compilation, oltre ai brani su supporto fisico, c’è inoltre una integrazione della stessa su bandcamp, con bonus tracks per un totale di circa 100 minuti. I pezzi sono molto interessanti, ed ospitano alcuni artisti già proposti da Pezzella su precedenti raccolte, che sono un riferimento per la scena dark ambient locale, ma soprattutto internazionale. Come nella precedente revisione ritroviamo i primi cinque pezzi con altrettanti artisti: inizia Teheransmission con “Leaving the planet”, pezzo a metà tra drone e ethnic ambient, seguito dal tocco glaciale di spazi siderali ad opera di Umchunga, poi l’idm di Idlefon, i visionari Bicolor e l’oscuro dark ambient di Nyctalllz, ossia Morego Dimmer, fondatore di Xerxes The Dark e membro degli Ostanes, entrambi presenti sulla compilation. Da qui in poi cambia leggermente l’ordine degli artisti e dei rispettivi brani già comparsi nella precedente compilation, tra cui la coppia polacco-iraniana Spectro Duo, il criptico idft, i progetti Alphaxone e S.S.M.P., quest’ultimo con “Engines on”, brano progressivo di ambient futuristico. Seguono le quattro bonus tracks con qualche sparizione e nuovi arrivi: tra questi ultimi Reza Solatipour, fresco dell’interessante album di debutto “The gate”, e l’emozionante “Clouds” dei Qweertest.
Sito web: https://unexplainedsoundsgroup.bandcamp.com/album/anthology-of-persian-experimental-music
(M/B’06)

VV.AA.
Drone islands Lost maps
CD (Eighth Tower Records)

Il progetto “Drone Islands” arriva al secondo capitolo, “Lost maps”, sempre su CD limitato a 200 copie. Come nel primo, “Land rising”, Raffaele Pezzella tramite la sua etichetta Eighth Tower Records, raccoglie alcuni degli indiscussi maestri del genere drone come Troum, Rapoon e Schloss Tegal, ai quali affianca arditi sperimentatori come Simon Balestrazzi e Trauma Terrestrial: questi ultimi propongono il brano “Whalespit”, che rimanda a quanto fecero i Nurse With Wound con “Lofoten Deadhead”, con inserti vocali istericamente distorti a poggiare su dissonanti loop sonori. La compilation annovera anche act poco conosciuti, ma assolutamente interessanti come il messicano Gaspar Peralta e i BedouinDrone. Il ceco Jan Kruml coi suoi Istinct Primal è l’unico a far parte di entrambe le raccolte: qui compare con un evocativo pezzo in collaborazione coi veterani Autopsia. Oltre a questi c’è spazio anche per altri nomi sul versante ambient come Taphephobia, il progetto di Ketil Søraker che ci porta nello spazio profondo con atmosfere maestose, e gli iraniani Aphaxone. Chiudono gli inquieti Bloodkry, col loro noise/drone dalla Finlandia. Ancora una volta Pezzella si conferma grande conoscitore dei generi che tratta oltre che persona estremamente curiosa e competente, in grado di scovare e portare all’attenzione di un pubblico più vasto artisti semisconosciuti, ma mai banali.
Sito web: https://eighthtowerrecords.bandcamp.com/album/drone-islands-the-lost-maps
(M/B’06)

STELLA WEMBLEY
All that I need
C
D (Gothic Empire Records)

Debutta con questo singolo Stella Wembley artista diplomata al conservatorio di Napoli e astro nascente della scena Dark/Gothic inglese.
Artista completa, Stella è produttrice musicale, regista di video, polistrumentista e cantautrice dotata di una splendida voce. Questo esordio chiude il ciclo di esibizioni corali avute in molti festival in Italia, conseguenti agli studi conclusi con grande successo in canto lirico e operistico.
Successivamente, Stella si è concentrata su ciò che l’ha maggiormente influenzata nella prima parte della sua esistenza, ossia musicisti come Bowie, Pink Floyd, Gary Numan e Bjork, e sulle ambientazioni horror della Hammer Productions, che emergono chiaramente nel video di “All that I need”, canzone che dà il nome all’ep in cui è contenuta e che vi compare insieme a due remix ed a “I’ll meet you sometimes”: è un lavoro ricco di spunti e di personalità, che sperabilmente avrà seguito e che consentirà a Stella di ottenere la meritata visibilità.
Sito web: www.stellawembley.com
(M/B’06)

PARTINICO ROSE 
Songs for sad and angry people
CD (autoprodotto)

Arriva al debutto autoprodotto questo trio ragusano dopo circa un anno speso tra prove, concerti e crowfunding in una regione da tutti considerata meravigliosa, finché non si parla di musica di un certo tipo come, nel caso dei nostri, la wave/alternative rock. Vincenzo Cannizzo (voce e chitarra), Massimo Russo (basso), Carlo Schembari (batteria) e la special guest, la modicana Martina Monaca al violoncello, hanno quindi innanzitutto il merito di essersi mossi in un ambiente a dir poco sfavorevole e di essere riusciti ad arrivare al primo CD in un tempo relativamente breve, riuscendo a far parlare di loro i media locali.
Dieci brani a cavallo tra The Cure, Killing Joke, Joy Division e Placebo, immersi nelle sonorità che hanno caratterizzato quegli anni, scandite dalla voce di Cannizzo, che ricorda molto quella di Robert Smith. E i ritmi ed il sound richiamano altresì i Cure di Pornography, ma con una netta differenza sia nelle atmosfere più sognanti e dinamiche, che nel contributo della chitarra, molto vicino all’alternative rock degli anni ’90, che molto successo riscosse. Sicuramente i ragazzi possono migliorare ancora molto e compiere passi decisivi per abbracciare un pubblico più vasto, senza snaturare la loro proposta, ma piuttosto irrobustendola nei suoni, nella conoscenza della lingua inglese e provando ad affacciarsi in contesti internazionali, che probabilmente li accoglieranno meglio della loro terra natia.
Intanto si registra un discreto inizio.
Sito web: https://www.facebook.com/Partinico-Rose-1937468679882490
(M/B’06)