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AA. VV.
Arte nel Rumore vol. V
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La femminilizzazione del mondo Download (Ozky e-Sound) Massimo Croce con la sua etichetta, dà vita con questa compilation ad un lavoro tutto al femminile, come atto di rivendicazione del ruolo della donna anche nel settore musical rumoristico, esondando nel suo incipit introduttivo, nella ricerca della causa di tutti i mali del mondo nella sua "eccessiva deriva maschilista" (sic). Tralasciando questo femminismo talebano, si può dire che questa compilation, in cui ogni artista aggiunge un pezzo sia musicale che concettuale propone, come già fa intuire il titolo, un genere che oscilla tra il noise/industrial ed il drone. Apre Xxena, fautrice di questa raccolta, con un pezzo freddo e stratificato in chiave noise. Prosegue Ioioi, con il suo personale ed interessantissimo drone mistico e tagliente. "Le crudeltà barocche" recitano invece una sorta di manifesto della femminilizzazione, su un tappeto noise; analogamente fa Antonella Bukovaz ripescando un estratto da Pasolini, geniale come sempre, questa volta appoggiato su tonalità più morbide ed ipnotiche. E' la volta di Alessandra Ballarini e 19Q che contribuiscono rispettivamente con due pezzi strumentali, il primo più ritmato, il secondo più atmosferico e cosmico. Tiziana Lo Conte propone invece un brano dai toni decisamente più delicati, quasi in punta di piedi, molto diverso da quelli degli altri contribuenti. Akamoi regala un pezzo di alto livello, che attinge a piene mani dalla filosofia dei progetti accasati presso la Ant-Zen, con una profonda ricerca sonora che fa pensare ai lavori di Bad Sector. MonoLogue, Jonida Prifti e "Helena Velena Tenerissimo Bagno Di Sangue" chiudono le danze con tre pezzi molto diversi tra loro e dai precedenti, gli ultimi due in particolare molto sperimentali, ma che non lasciano il segno. Compilation con rari acuti.
Sito web: https://archive.org/details/ozkye-sound-netlabel
(M/B'06)

AA. VV.
Attich Ebulum
Download (Santa Sangre Sounds)

Santa Sangre Sounds è l'etichetta gestita dall'omonima webzine polacca, dedicata alla musica post industriale. La compilation in questione, dedicata a Sidonia von Borcke, accusata di stregoneria e giustiziata come tale nel 1620, ha l'intento di celebrare a un tempo la crescente presenza femminile nel genere e devolvere il ricavato delle vendite alla fondazione benefica Koci Pazur. Gli artisti coinvolti sono davvero tanti e di ottimo livello, anche se forse una maggiore selezione avrebbe giovato ad una maggiore fruibilità del lavoro, davvero interminabile con le sue 41 tracce e relativi autori: il libretto è, per diretta conseguenza, una specie di enciclopedia, visto che racchiude in 88 (sic!) pagine le interviste ad ognuna delle band partecipanti. Accanto a nomi di maggior richiamo come Aghast Manor, Monica Richards, Kirlian Camera, Angelic Foe (ossia Ann Mary Thim, nota per essere la cantante degli Arcana di Peter Bjärgo), Anni Hogan, Euski (Roma Amor), Caroline Jago (Seventh Harmonic, Sol Invictus) e Tara Vanflower (Lycia), spiccano interessanti progetti come quelli ambient/drone "Anatomia de Vanitats" di Mercé Spica, già attiva cogli Eldar, e "Allseits" di Nina Kernicke, che ha collaborato saltuariamente con Troum alle parti vocali. Scorrendo la playlist in ordine alfabetico si incontra Anna Murphy, talentuosa polistrumentista figlia d'arte, che presta la sua opera a differenti gruppi nei generi più disparati, dal pagan metal al folk, ed è famosa per la sua ghironda che l'accompagna sempre nelle performance dal vivo del suo progetto solista. Nel genere dark ambient emergono invece Artefactum e Lamia Vox, affini nell'accezione magico-esoterica dei loro concept, estesa all'ambito industrial/noise dai "Sui Generis Umbra" che compaiono qualche brano dopo, e "The Floating World" di Amanda Votta. India Czajkowska porta la sua personale visione trip-hop/downtempo fatta di vibrazioni malinconiche trasportate dal suo stile vocale che ricorda per certi versi i maestri Portishead, mentre l'australiana Luisa John Krol accoglie l'ascoltatore nel suo mondo etereo fatto di fate e leggende: in preparazione un ciclo di libri fantasy corredati ovviamente dalla sua colonna sonora. E' presente anche Karin Höghielm, artista svedese autrice di pochissimi ma interessanti lavori oscillanti tra folk, neoclassical e world music, fortemente legati alla sua terra. Decisamente più sperimentali, ma non meno apprezzabili, i brani di Desdemona, Madame B e Pod Blotz. Astrakan Project e ?ahká Múza meritano invece un discorso a parte perl'unicità delle loro proposte: il primo porta avanti un discorso legato alla musica celtica, cantato nell'arcaica lingua bretone ed ancorato fortemente alle medesime tradizioni ed al modo di cantare, reso in maniera eccellente dalla voce di Simone Alves. Il secondo è invece una band slovacca di goth rock/darkwave, attiva da oltre vent'anni, dalle melodie travolgenti e dalle atmosfere che richiamano i leggendari Rosa Crvx. Compilation poco sintetica, ma esauriente, che svela artisti eccellenti.
Sito web: http://santa-sangre-sounds.bandcamp.com
(M/B'06)

AAVV
RemakesOttodix
Download (Discipline)

“RemakesOttodix” è un tributo che ha voluto A. Zannier per festeggiare i 10 anni come Ottodix. Si tratta di una raccolta, in versione digitale, in cui alcuni musicisti hanno voluto omaggiare Ottodix proponendo la propria versione di 11 tracce del progetto di Treviso. Tra i partecipanti troviamo Luca Urbani con “Fantasmi”, Madaski con “Nuovi Frankenstein”, Delenda Noia “Nessuno su Marte”, Das Model “La legge della rosa”, Stardom “Amore facile” e Garbo con Luca Urbani “Rabarbaro rabarbaro”.
Un tributo degno di nota, che non stravolge il sound originale di Ottodix, ma che ne da una visione personale rispettando l’animo del progetto di Zannier. L’album è disponibile solo in versione digitale. A completare l'omaggio ai 10 anni di Ottodix vi consiglio vivamente il libro “I Fantasmi di Ottodix” di cui parliamo nella sezione libri.
Sito web: https://itunes.apple.com/it/album/remakes-ottodix-remakes/id821343554
(Nikita)

ALESSANDRO BUCCI / MAKA ISNA
The next step / Maka Isna III
CDr (autoprodotto)

Riemerge dall'oblio il progetto del ferrarese Alessandro Bucci, vocalist del gruppo avant-garde black metal Hell Baron's Wrath. Questo side project nato nel 2005 ha all'attivo prima di questa tre autoproduzioni, "Maka Isna - Soundtrack for your nightmares", "Maka Isna II" e la raccolta dei due lavori "Maka Isna I & II collection". "The next step" sostanzialmente mescola fredda elettronica ed ambient con contaminazioni di musica classica contemporanea e moderna che creano tracce di musica concreta, trip-hop e downtempo, subentrando così alle ambientazioni orrorifiche deli esordi, retaggio di pressoché tutti i progetti provenienti dall'ambito black metal. Bucci riesce qui a creare musica variegata e, tutto sommato, mai monotona o noiosa: tuttavia a mancare è il guizzo creativo, che forse è stato speso in questi anni per astrarsi dagli archetipi del passato e forse si manifesterà nella giusta direzione nei lavori futuri.
Sito web: http://makaisna.bandcamp.com
(M/B'06)

SCOTT MILLER / LEE CAMFIELD / MERZBOW
No Closure
CD (Cold Spring)

E' incredibile come un artista come Masami Akita, dopo quasi 350 album, possa ancora a stupire: eppure ci riesce con questa ennesima collaborazione, questa volta con Scott Miller e Lee Camfield, entrambi provenienti dalla band black metal/noise Sutekh Hexen. L'idea che sta dietro a questa operazione è di dare un seguito al percorso tracciato dai Sunn O))) nella loro fase più estrema, vista anche la successione dei nomi che vede Merzbow, relegato al fondo probabilmente come apportatore supremo dell'elemento rumoristico, ma non di un concetto che in fondo non gli appartiene,. E ci riescono alla grande con un'opera personale, scevra di vere e proprie influenze, dove ognuno degli attori in gioco fa egregiamente la sua parte creando un convincente cluster oscuro e maligno. Due tracce di ventidue minuti l'una: la prima esordisce con una chitarra ed un basso vagamente blues e qualche parola sussurrata, in un incedere cadenzato che poco alla volta viene contaminato dalle frequenze di Akita fino ad un cambio radicale di ritmo circa ad un terzo della traccia dove il climax raggiunge il suo apogeo a metà brano e Merzbow prende le redini del discorso in un magma di frequenze che traghetta fino alla dissolvenza finale. La seconda traccia riparte da dove era terminata la seconda: un tappeto di frequenze in cui ricompaiono con forza chitarra e basso lenti ed oscuri più che mai. Qui l'approccio black metal, fatto di rallentamenti da brividi ed ambientazioni macabre emerge con la potenza che gli deriva dall'inestimabile supporto rumoristico di Akita che si adegua perfettamente alle catacombali vocals di Miller facendo di questi primi sette minuti il momento migliore dell'album. Si alternano infine momenti à la Sunn O))), illbient sulla scia dei primi Archon Satani, a fare da (eccellente) riempitivo fino al termine. Straordinaria collaborazione.
Sito web: http://www.merzbow.net
(M/B'06)

ACCOLADE
Legends
12" LP / Download / (autoprodotto)

Dopo il debutto del 2012, segue il secondo lavoro per il progetto modern classical localizzato a San Francisco, del soprano Stefanie Renée e del polistrumentista Aaron Goldstein, a cui contribuisce nell'occasione Cade Burkhammer agli strumenti a percussione (e non solo), dopo aver supportato il recente tour negli USA. L'album esce in formato digitale, a cui seguirà ad inizio 2014 la versione in vinile, in omaggio al rock progressivo anni 60/70, influenza presente anche nel debutto dove era inclusa la cover "Black Flame" dei Renaissance, di cui faceva parte lo scomparso Michael Dunford, che aveva collaborato all'incisione del brano ed a cui è dedicato il nuovo album: l'idea che sta dietro a quest'ultimo lavoro trae origine dalla visita che i membri del gruppo fecero a Chalice Well a Glastonbury, in Inghilterra, luogo dai connotati magici e mistici anche per le sue caratteristiche acque color sangue. Dopo una breve intro che ci trasporta in luoghi fatati confinati in tempi arcani, parte "Elf king", ode trionfale che prelude a "Hymn to the moon goddess", uno dei primissimi, forse il primo esempio di scrittura musicale al mondo, risalente al 1400 a. C. circa. "The journey" chiude la prima parte dell'album: l'inizio acustico ed evocativo lascia spazio ad un lungo break chitarra/batteria scandito dalla celestiale voce di Stefanie. "The Lady of Shalott" occupa coi suoi ventun minuti tutta la seconda parte del disco ed è liberamente tratto dall'omonimo poema di Lord Alfred Tennyson, storia tragica di un amore non corrisposto in chiave prog rock, musicata con sapienza ed impiego di grande varietà di strumenti. Lavoro maturo ed interessante.
Sito web: http://accoladesf.com
(M/B'06)

ALMAGEST!
Messier Objects
CD (Tourette)

Fabizio Modonese Palumbo (Larsen, Blind Cave Salamander), Paul Beauchamp (americano ma quasi “naturalizzato torinese” ormai, e collaboratore assiduo di Fabrizio), Evor Amesie (per molti semplicemente Trevor, Northgate nonché Camerata Mediolanense), ed Ernesto Tomasini (performer italiano residente a Londra già noto per importanti collaborazioni con la triade della esoteric Britannia per eccellenza, Coil, Current e Nurse with wound): questa la formazione assolutamente d’eccezione che unisce forze ed intenti per dar vita alla creatura Almagest!, qui all’esordio ufficiale sebbene ricordiamo un precedente lavoro della coppia Modonese Palumbo-Tomasini risalente al 2008, l’affascinante “Canes Venatici”. “Messier Objects” ci propone 9 acquerelli giocati su atmosfere soffuse, a tratti quasi sospese, ove il tradizionale falsetto di Ernesto si sposa a meraviglia con le tessiture strumentali (soprattutto di pianoforte) cesellate dai tre compagni. Originali e reinterpretate con gusto le cover di “Th
e chaffeur” dei Duran, “Dolci momenti” dei Saint Just (era il 1973, stagione d’oro del prog italico) e della sempiterna “White Rabbit”, che rese celebri i Jefferson Airplane di Grace Slick nell’epoca lisergica del flower power di marca West-Coast. Un disco che travalica sapientemente epoche e generi, da ascoltarsi in poltrona, sorseggiando un ottimo bicchiere di assenzio.
Info: www.facebook.com/almagestexclamationmark
(Oflorenz)

GASTON AREVALO
Rollin ballads
Download (Oktaf)

Dopo una serie di uscite totalmente digitali ed un paio di tape, esce finalmente il CD di debutto dell'uruguagio Gastón Arévalo, che fa dell'ambient isolazionista il suo marchio di fabbrica, fortemente ispirato da ciò che lo ha circondato sin da bambino. La derivazione dalla musique concrète è manifesta e forte in ogni tratto del lavoro, dove vengono impiegati abbondantemente samples di strumenti classici. Musica estremamente rallentata e sognante, segue il flusso dei piccoli cambiamenti che ogni giorno si concretizzano nella natura: nessuna novità rispetto alla marea di artisti del genere, nessun guizzo, un suono monolitico, semplice e delicato, che si va ad aggiungere a tanti suoi simili.
Sito web: http://www.garevalo.info
(M/B'06)

ARTCORE MACHINE
Lamina
CD/Download (Xonar Records)

Arrivano alla quarta uscita i veneti Moreno Padoan e Roberto Beltrame, sotto Xonar, etichetta gestita dal primo. Quattordici tracce di rhythmic noise ispirato ed oscillante tra diverse influenze: si inzia con "Coiled Coil" e "Exon", brani più vicini all'idm ed alla sperimentazione tipiche dei gruppi Ant-Zen, pur avendone minor freddezza. "Alfa Elica" si sposta invece su lidi ebm/techno, mentre le due centrali "Overload engine" e "Croma" sono più tradizionalmente sul rhythmic noise. "Retina Dentata" può ricordare i picchi meno folli di progetti come "Asche". Geniale l'inquieta "Testa/Coda", con cambi di ritmo estremi e soluzioni sonore fuori dal comune, forse il pezzo migliore del disco. Per tutta la durata dell'album si assiste ad un'alternanza di pezzi abrasivi ad altri più vellutati, tutti ritmati con uso sapiente di breakbeat e la perfetta mescolanza e pulizia dei diversi suoni. Aggiungere una parte vocale potrebbe dare maggiore personalità ai singoli brani, anche se forse snaturerebbe la poetica del progetto, quindi va bene così.
Sito web: http://artcoremachine.blogspot.it
(M/B'06)

BEATA BEATRIX
The new gothic generation
CD (Wave Records)

Tornano dopo il debutto del 2010 i toscani Beata Beatrix capitanati dalla carismatica Hatria che con la sua voce traghetta l'ascoltatore per tutto il disco, un lavoro che oscilla tra gothic rock, darkwave ed ebm. Interessante ed apocalittica la parte grafica curata da Riccardo Canini, anche troppo macabra rispetto alle atmosfere proposte dalla band, ma perfetta per i testi in italiano ed in inglese fatti di vecchie storie di amore, morte e sofferenza, da Dracula alla Dalia Nera, passando per Jane Eyre. Questa tematica del resto ha sempre costituito il costante fil rouge a cui è legata la band sin dagli esordi. Musicalmente invece l'album non dà veri e propri punti di riferimento, cambiando radicalmente genere da un brano all'altro senza vere e proprie mescolanze: è difficile dare pertanto un giudizio complessivo, in quanto sembra una raccolta di singoli di diverse band più che un lavoro unitario, pur essendo riconoscibile sia la voce che l'attitudine del gruppo, anche se è indubbio che si tratti di un buon lavoro portato a termine da musicisti di esperienza.
Sito web: http://www.beatabeatrix.com
(M/B'06)

DANIELA BEDESKI
De l’Amor sospeso e de l’Amor rubeo
Book + CD (L’Arca e L’Arco Edizioni)

Daniela Bedeski, per anni voce della Camerata Mediolanense e mente dell’attuale progetto Rosarubea, ci svela un lato segreto del suo mondo più introspettivo ed intimo con questo prezioso volume di poesie, fotografie e disegni, arricchito dalla collaborazione con l’ottimo progetto dark-ambient alessandrino Cropcircle (nome d’arte - da sempre - del carissimo Cecco Testa), nonché con Yann Turrini (uno dei compagni di viaggio in Rosarubea) ed il chitarrista Ermanno Fabbri. Ottima la scelta della casa editrice di Nola L’Arca e l’Arco, che trattiamo sulle nostre pagine anche in merito al volume incentrato sul rapporto tra Sogno e Suono ad opera del mastermind Vinz Notaro e del suo progetto solista Orchestra Esteh. Elegante edizione limitata a 333 esemplari, dei quali i primi trenta accompagnati da una litografia del pittore Massimo Bertocchi e della stessa Daniela, “De L’Amor sospeso e de l’Amor rubeo” ci regala per la prima volta un frammento dell’universo interiore di Daniela, che si svela lentamente tra le righe dei suoi versi crepuscolari trasmettendo sentimenti che dall’amore (inteso anche in chiave carnale) giungono alla morte, e che paiono spesso toccare suggestioni cariche di malinconia, paura, ma infine anche di speranza. Ideali le trame sperimentali di taglio ambient ad opera di Cropcircle e di Daniela stessa nel fungere da ideale accompagnamento alla lettura dei versi, così come elegante e di grand’ effetto il corredo grafico con le tavole nero/rosso sangue di Massimo Bertocchi e gli artworks di Valentina Gelso Mangieri. Chi vi scrive infine, é orgogliosodella propria partecipazione insieme ad Emanuela Zini e Loredana Guinicelli in merito alla parte fotografica riguardante l’artista, tutta rigorosamente in bianco e nero. “Tieni alto il vessillo del sogno, perché il vascello notturno acque amare dovrà solcare”.
Info: http://www.larcaelarco.it/shop/en/il-filo-nero/45-de-l-amor-sospeso-e-de-l-amor-rubeo-standard.html
(Oflorenz)

BLOCCONERO
“Appello n°1”
EP Download (autoprodotto)

BloccoNero è un progetto neofolk misterioso che (molto probabilmente) prende il suo nome dal movimento Black Block, che si definisce anticapitalista.
La sua musica ha come scopo quello di contrastare il neofolk di destra e le sue tematiche ispirandosi al pensiero di Malatesta, Bakunin, Alfredo Maria Bonanno e i situazionisti. “Appello n°1” è un EP di 5 tracce ben amalgamate tra loro. Le loro sonorità tendenti all'industrial hanno la giusta potenza per inneggiano ad una ribellione finalizzata a scardinare un movimento che da troppo tempo ha propagandato idee di destra e ha contaminato la scena musicale producendo band folk tutte uguali e monotematiche. Secondo me i brani migliori sono “Arditi del popolo” e “Ninna nanna del rivoluzionario”. L'EP “Appello n°1” potete trovarlo su Bandcamp, a offerta libera.
Info: http://blocconero.bandcamp.com/
(Nikita)

BURIAL HEX
In psychic defense
Download (Cold Spring)

Torna il prolifico Clay Ruby con una raccolta che contiene il 12" "Hunger" e quello omonimo, il 7" "Bach Eingeschaltet, Fünfter Band" e "Tower" e la traccia " To Birth The Rotted Sun" inclusa nella più estesa delle collaborazioni dei "Pyramids", cioè "WVNDRKMMER". I Burial Hex mescolano in quella che viene definita "horror electronics", generi molto diversi tra loro, dall'industrial prima maniera, alla power electronics, passando per black metal, techno e chi più ne ha più ne metta. Anche questa compilation non fa eccezione, presentando una varietà di stili con salti quantici tra un brano e l'altro o meglio, tra un ep e l'altro. Non c'è molto da aggiungere, se non che una restrizione dei generi trattati ed una più accurata selezione dei brani permetterebbe a questo artista di essere meglio ricordato e maggiormente apprezzato dall'ascoltatore già subissato da una marea di proposte.
Sito web: http://burialhex.bandcamp.com
(M/B'06)

CANDOR CHASMA
The Key
CD (Old Europa Cafe)

La copertina del digipak di “The Key” mi ricorda immediatamente le frequenze visive disturbate che il duo isolano Altieri-Balestrazzi proiettò durante la grandiosa performance del Destination Morgue lo scorso gennaio, una delle migliori dell’ intera kermesse industriale capitolina. L’esperienza ventennale di Corrado Altieri (TH26, Monosonik e recentemente l’attivissimo progetto Uncodified) e trentennale di Simon Balestrazzi (dagli storici TAC e Kirlian Camera ai più recenti Dream Weapon Ritual, Sarang, Resonance Behaviour e A Sphere of Simple Green) si condensa in maniera quantomai netta ed evidente negli otto capitoli di “The Ring”; otto tracce che sono altrettante fasi cruciali della vita di Helena Petrovna Blavatsky, nota occultista russa vissuta nel IX secolo e nota ai più semplicemente come Madame Blavatsky. La re-attualizzazione del verbo industriale dei primordi trova una sintesi perfetta nelle trame abrasive, ipnotiche e destabilizzanti partorite dall’arsenale completamente analogico della coppia cagliaritana, che già avevamo apprezzato peraltro nell’esordio di “Rings” (sempre su OEC, anno 2012) e nel successivo split con Deison “Antimatter Circles” (per l’elvetica Show me your Wounds). Da “Hyde Park (August 12, 1851) a “Adyar (1882)”: 30 anni di profondo viaggio spirituale della Blavatsky rivivono nei 45 minuti targati Candor Chasma, autori di un dischetto imprescindibile per tutti i cultori della grey area che si rispettino.
Info: candorchasma3@gmail.com
(Oflorenz)

CASTANO SHOCK
Under a shower of light
Download (autoprodotto)

Debutta Castano Shock, realtà in ascesa del panorama darkwave nostrano, anche se ancora confinata nel panorama underground. Dodici tracce ben suonate e ben registrate, che lasciano ampio spazio ai riff di chitarra, riuscitissimi nel caso della opener "The wrong man", uno dei migliori pezzi dell'album. Si trovano tracce sparse dei "The Police" e delle sperimentazioni di "David Bowie", ma anche di un rock spontaneo ed energico il tutto condito da una voce eclettica e capace di adattarsi alle diverse nature dei singoli brani. L'album tradisce senz'altro una buona esperienza musicale e, nonostante il genere trattato, strizza l'occhio ad un ambito più mainstream, come in "Baby baby baby", volendosi forse connotare come un passaggio intermedio verso qualcosa che verrà e che probabilmente vedremo nelle successive release. Per ora ci resta un ottimo inizio.
Sito web: http://www.castanoshock.com
(M/B'06)

COIL / NINE INCH NAILS
Recoiled
CD (Cold Spring)

Continua la pubblicazione postuma di lavori del leggendario duo Balance-Christopherson, questa volta con una serie di remix di brani dei Nine Inch Nails richiesti dallo stesso Reznor, grande ammiratore del gruppo, tanto da chiamare "How To Destroy Angels" il suo side project. Inizialmente pianificati per l'uscita del demo Backwards, questi brani sono effettivamente usciti nel recente bootleg "Uncoiled" del 2012, che adesso viene pubblicato ufficialmente in versione rimasterizzata come "Recoiled", con l'aggiunta della versione baby alarm di "Eraser". Le tracce sono state remixate da Danny Hyde, membro part time dei Coil, e Peter Christopherson, inizialmente in maniera indipendente, per poi essere amalgamate congiuntamente in un unico prodotto in un secondo tempo. L'effetto è eccezionale, come spesso accade quando menti geniali ma sensibilmente diverse, decidono di unire le loro forze. "Gave up" inizia in pieno stile Coil, per poi tramutarsi in pieno in una traccia NIN dopo il primo minuto e mezzo, pur mantenendo per tutto il brano la contaminazione del rumorismo del gruppo di Balance nei momenti più quieti. "Closer" rappresenta forse il pezzo più raffinato e più Coil, mentre la successiva "The Downward Spiral" è la sintesi perfetta delle filosofie musicali di Reznor e Balance/Christopherson, in cui i differenti elementi che hanno caratterizzato i due progetti negli anni si fondono perfettamente. Chiudono due versioni di Eraser, decisamente più fredde ed industrial. Tracce senza tempo, non rappresentano il picco artistico, ma transitano a notevoli altitudini.
Sito web: https://myspace.com/originalcoiluk; http://www.nin.com

(M/B'06)

COLLOQUIO
L’entrata - L’uscita
CD (Eibon Records)

Gianni Pedretti, ideatore dei Colloquio (progetto nato agli inizi degli anni ’90 e che ha all'attivo 5 cassette e 4 CD) torna dopo sei anni di silenzio discografico con un nuovo album “L’entrata – L’uscita”. Al fianco di Gianni ritroviamo Sergio Calzoni (già negli Act Noir) che già dal 2005 collabora con Colloquio come sound-designer e arrangiatore. Anche questo album è stato prodotto dalla milanese Eibon Records. “L’entrata – L’uscita” rispecchia al meglio le atmosfere care ai Colloquio, atmosfere minimali, testi poetici e suoni che entrano nella pelle. Il cantato sussurrato di Pedretti ben si incastona nelle glaciali atmosfere di questa musica a tratti wave d’atmosfera e a tratti ambient. Il brano che mi ha colpito di più è quello che dà anche il titolo all'album, “L’entrata – L’uscita”. Si tratta di una traccia di 10 minuti che inizia con suoni minimali, cresce fino a diventare il brano più ritmico dell’intero album, e si conclude con un rallentamento dei suoni che lo rende un pezzo d'atmosfera. “L’entrata - L’uscita” è un ottimo album che testimonia la maturità e la classe dei Colloquio. Album idelae come colonna sonora dell'inquietudine.
(Nikita)

CORAZZATA VALDEMONE
Avanguardia Rumorista
CD (Ufa Muzak)

La Corazzata Valdemone é come una bottiglia di prezioso vino rosso, che più invecchia, e più diventa buono, e pregiato. Progetto siciliano di Gabriele Fagnani sulle scene oramai dal 2007 (anno dell’esordio con “Heil Darkness!”), CV ha espresso ad oggi fondamentalmente una proposta di chiara matrice industrial/power electronics, con picchi di puro noise ed una serie di uscite spesso a tiratura limitata parte delle quali divenute piccole chicche da collezione. Come non ricordare l’introvabile “Il quarto Reich” uscito per la texana “Third Position” piuttosto che il recente split con Deutsche Christen “Super Soap”, a puro titolo di esempio. “Avanguardia Rumorista” segna una sorta di svolta a livello stilistico, e per chi scrive anche il miglior capitolo di sempre nella storia del progetto di Milazzo. Stemperate decisamente le trame più dure ed intransigenti dei lavori passati, il disco, che esce per i tipi della russa Ufa Muzak, ci regala 9 episodi che in qualche modo ricalcano l’evoluzione dei grandi maestri TG, oggi XTG: la ruvidezza e la violenza di un tempo lasciano spazio ad atmosfere plumbee, rallentate, maggiormente ragionate, ove non manca una continuità alle tematiche di taglio storico-politico senza compromessi da sempre patrimonio caratteristico della Corazzata. E se una lacrimuccia suscita la vecchia canzone “Gorizia” che riporta alle tragedie del primo conflitto mondiale in una bella riproposizione che vede la partecipazione di Art Inferno, sin dalla seconda “Preghiera Madonna del Manganello” (qui l’ospite é Deviated Damaen) ci immergiamo in quelle trame sulfuree di cui si parlava poc’anzi, che ritroviamo anche in “Invicta” ed in “Eternal Faith”. Oltre ai già citati Art Inferno e Deviated Damaen, spiccano le collaborazioni dei bravissimi emiliani Sigfried in “A new force for an old ideal”, mentre il combo black metal novarese dei Frangar presta le sue gesta ne “Il Testamento”, ispirato al lascito politico dello storico leader del Movimento Sociale Giorgio Almirante. Da citare poi il prezioso intervento de “LEffet c’est moi” nella terminale “Marching for God”, un traditional funebre della terra siciliana, casa di Gabriele. Numerosi - come si diceva poc’anzi - i nessi storico-politici contenuti nell’opera: ne abbiamo citato qualcuno, gli altri ve li lasciamo scoprire tramite l’ascolto diretto del disco, del quale caldeggiamo l’acquisto anche in considerazione della favolosa grafica di stile futurista ad opera di Nihil Design Studio.
info: http://corazzatavaldemone.bandcamp.com/
(Oflorenz)