Rivista e Web-zine di musica, cultura, arte e tutto l'universo oscuro

 

 

Intervista by Nikita

I Thelema sono uno di quei gruppi storici degli anni '80 che hanno lasciato un'impronta nella scena dark italiana. All'uscita del secondo CD della loro seconda reunion siamo andati ad intervistarli per conoscere meglio il loro passato, il loro presente e il loro futuro....

Perchè avete scelto come tema del nuovo album un Gesù al di fuori degli schemi cristiani? A cosa vi siete ispirati  e da che fonti avete attinto per la realizzazione dei vostri testi?
Al di la’ della banalizzazione dell’argomento (vedi la risposta alla domanda seguente) il tema rimane comunque affascinante, ma “il codice da vinci” tratta solo una delle varie teorie e leggende relative alla figura del Gesu’ storico, quindi perche’ fermarsi li’? origini aliene, discendenze carnali, fughe in oriente o in Francia… se ci deve essere un alone di mistero che sia il piu’ ampio possibile, no?

Nella cartella stampa ci tenete a dire "...Questo NON è un semplice Codice Da Vinci". Cosa ne pensate di questo libro? Secondo voi ha ridicolizzato e sminuito il tema proposto?
Del libro non pensiamo niente se non che si tratta di un ottimo prodotto commerciale, studiato nei temi e scritto nella forma anche per coloro che non sono abituati a leggere spesso ma che sono stati attirati al libro dal tema “pruriginoso”. Ridicolizzato il tema… beh, siamo nel kali yuga della piu’ bieca new age, e quindi nel bazaar della spiritualita’ ci sta anche questo.

Mi sembra che il nuovo cd abbia un'impronta più rock, quasi una via di mezzo tra "Burnt Memories" e "Tantra", voi cosa ne pensate? Avete voluto riavvicinarvi alle vecchie sonorità che hanno caratterizzato i primi lavori dei Thelema?
Non e’ stato intenzionale o studiato, ma in effetti non hai tutti i torti. Ci siamo accorti alla fine del lavoro che un buon conoscitore dei Thelema avrebbe potuto trovare delle sfumature collegabili a “Tantra” , “Burnt memories“, ma anche “A night of pan” e “Vision and the voice“. Tutto questo e’ forse il frutto di una certa eterogeneita’ di la sangre real. sai bene quanto non amiamo essere schematizzati in generi musicali o altro perche' sono sempre limitativi e non concentrano abbastanza l'attenzione sul prodotto per quello che e' che, in questo caso probabilmente puo' essere anche rock, ma non solo

Sul vostro sito annunciate un'edizione limitata di "La Sangre Real" con un extra CD "Kubla Khan, the remixes", volete parlarcene?
E’ un cd con 10 tracce ripescate dai vari album dei Thelema remixate da Muthant (entita’ gassosa alter ego di Giorgio) . Rivedute sotto un altro aspetto molto piu’ elettronico d’ambiente, accompagnate da reflussi catartici, tracce di registrazioni allora abbandonate e recuperate, il tutto potrebbe avere il sapore di un best of che pero' suona diversamente dai pezzi originali. Il fatto di essere stati remixati da noi stessi e' sintomo che c'era la voglia di vedere e sentire le songs anche in un altro modo.
Piacerebbe anche a noi conoscere l’uscita del limited che e’ nelle mani della Black Light District. Ci e vi faranno sapere!

Dopo "Tantra" avete in mente di ristampare, prima o poi, i vecchi album o magari una raccolta dei migliori brani della vostra carriera?
Abbiamo ricevuto recentemente la richiesta di poter ristampare la cassetta di “Rosa+Croce“ , poi per motivazioni varie non si e’ potuto fare, ma la nostra disponibilita’ sul materiale non vincolato e’ totale, chiunque voglia fare proposte e’ ben accetto.

Ripensando a tutti i vostri dischi c’è un brano che riteniate possa essere l’emblema dei Thelema o al quale siete più affezionati?
Massimo: “Magick”
Giorgio: ai vecchi brani sono affezionato maggiormente a “The book of the law” e “Samekh”, mentre oggi forse “New dawn” perche’ lo ritengo il simbolo della nostra rinascita.

Cosa ne pensate di quelle band, con le quali avete condiviso la scena degli anni '80, (come Neon, Carillion Del Dolore) che si sono riformate negli ultimi anni senza però far uscire nulla di nuovo ma andando solo in tour per qualche concerto. Ha un senso secondo voi? Voi in compenso avete prediletto di più le nuove registrazioni rispetto ai concerti. Cosa vi spinge verso questa direzione?
Riteniamo abbia senso per qualunque band che abbia qualcosa di dire (live o in studio) di esprimere cio’ che ha in quel determinato momento, sia che possa essere un “rientro” o una continuazione.
I Thelema in passato quando non avevano piu’ niente da trasmettere hanno deciso di fermarsi.
Nel momento in cui hanno trovato nuove forme di creativita’ sono tornati.
Noi amiamo moltissimo la parte che riguarda la composizione e la registrazione in studio. abbiamo la possibilita’ di esprimere le idee e centellinarle con calma e passione al “calduccio” tra amici, sigarette, birra e alcool.

Come mai avete scelto di esibirvi poche volte dal vivo? Quale è stato il vostro ultimo live e quale è il ricordo che vi è rimasto più impresso?
L’ultimo live e’ datato 1997 o 1998 in Germania a Kassel, ma segno’ uno dei due scioglimenti dei Thelema, quindi volendo e’ un ricordo amaro, ma non troppo, allora doveva andare cosi’.
Il fatto di suonare poco, anzi di non suonare proprio dal vivo in questo momento e’ dovuto essenzialmente a due cose: non abbiamo piu’ il tempo materiale che avevamo in passato, considerando che le nostre pance non si riempiono con la musica dei Thelema e anche perche’ non abbiamo ricevuto tantissime proposte…
…quindi se qualche management ci contatta siamo disponibili per qualche tozzo di pane e qualche sorso di birra.

Vi siete ispirati spesso a tematiche esoteriche. Cosa vi affascina di questa realtà e perché rappresenta una delle principali fonti di ispirazione per i vostri testi?
L’esoterismo e’ stato per lungo tempo uno stile di vita di alcuni di noi, e il fatto che casualmente sia stato di moda per un certo periodo e’ stato casuale. d’altra parte e’ ovvio che chi abbia anche la minima pretesa artistica incanali nelle cose che fa e che scrive quella che e’ la sua esperienza di vita. Non il solito “boy meets girls – boy loses girl”…

Seguite la scena dark attuale? Se sì, ci sono delle band che vi piacciono? Cosa amate ascoltare ultimamente?
Le nostre orecchie non sono piu’ quelle di una volta.
Allora fremevamo di piacere praticamente a qualunque uscita discografica, poi chiaramente col tempo siamo diventati sempre piu’ selettivi, fino ad arrivare ad essere quasi intolleranti quando si parla di nuove bands “innovative” forse perche’ poi innovative non sono, almeno per noi.
Quindi ci ritroviamo ad ascoltare per l’ennesima volta dischi tipo Uk decay, Death in June, Clash o Velvet, aspettando sempre quel clik del vinile nello stesso punto di “Follow the leader” dei Killing Joke o maledicendo la puntina quando si pianta nel solco dopo il secondo ritornello di “Lost control” dei Joy Division.
Pensate che siamo fulminati? che ci sia qualcosa di parzialmente insolito in noi?
Puo’ essere, ma noi ci accontentiamo di essere cosi'.

I Thelema  cosa ci riserveranno in futuro?
Essenzialmente stiamo preparando oggi qualcosa che ci possa tenere occupati domani. (frase quasi da missionari eh?)
Le nostre menti sono sempre attive alla ricerca di qualcosa che le possa nutrire sia dal punto di vista creativo musicale, che sotto l'aspetto filosofico.
Al momento stiamo registrando nuovi brani sempre con Luca Artioli alla chitarra e Pino Dieni agli archi e strumenti vari, poi vedremo che piega prendera' e soprattutto se qualcuno sara' interessato al futuro lavoro.

Spazio libero: dite tutto quello che non vi abbiamo chiesto e che vorreste far sapere ai nostri lettori.
Siamo meravigliosi, amateci…

Info:
www.thelemaband.com/
www.myspace.com/93thelematheband

THELEMA
"La sangre real"
CD (Black Light District)

Dopo il secondo ritorno sulle scene musicali (il primo è avvenuto a metà degli anni '90 con l'uscita di due CD), la storica band emiliana nata negli anni '80, in questo nuovo CD e quinto album della propria carriera, ripercorre la via più intimistica già sentita nel precedente "Burnst memories" uscito nel 2006 per la Small Voices, ma aggiungendo più ritmo e pathos. Questo disco è un concept-album dedicato ad un Gesù non morto su una croce, ma che ha continuato a vivere in un'altra terra, a dispetto dei Vangeli ufficiali, e ovviamente non ispirato al "Codice Da Vinci", ma da un ipotetico scritto del diario magico di Joshua Ben Yussuf. Massimo Mantovani (voce) e Giorgio Parmigiani (basso e tastiere), membri fondatori dei Thelema, hanno allargato la line up con Gianluca Artioli (chitarra acustica e elettrica) e Alex Facciolo (batteria). Troviamo anche un ospite, Pino Dieni (tromba e viola in tre tracce). Tra i brani che mi hanno colpito di più, cito "Inquisition", che all'inizio è una classica ballata folk, ma subito si trasforma in un infuocato brano in cui la voce allucinata e la chitarra elettrica raggiungono il massimo del pathos dell’album. "Abandoned" invece fa venire un po' in mente i Thelema dei primi anni '80 con il loro dark rock esoterico. Una band di classe che siamo lieti sia ritornata, e che se continuerà così certamente creerà altri album di ottima qualità come questo "La sangre real".
Info: www.myspace.com/93thelematheband
(Nikita)

THELEMA
“Burnt memories” CD/2LP (Small Voices/Audioglobe Distr.)

Dopo una decade ritorna uno dei progetti italiani di culto, con questo nuovo album uscito in contemporanea con la ristampa su CD di “Tantra” per la In The Nightime. Dato che in quel periodo, a metà degli anni ’80, il combo emiliano si adagiava su atmosfere post-punk, ho preferito ascoltare parecchie volte “Burnt Memories” ed aspettare di togliermi dalla mente le atmosfere di “Tantra”, per evitare che una mia recensione di questo nuovo lavoro, che si sposta verso orizzonti neofolk, potesse essere troppo compromessa. Infatti riesco ad apprezzare solo ora i brani presenti nel CD: un neofolk che apre in alcuni punti ad arrangiamenti pop new-wave, senza essere troppo “talebano”, nel senso che i brani vengono plasmati magnificamente, senza essere troppo “chiusi” nel genere. Di questo lavoro esiste anche una versione in doppio vinile con qualche traccia in più, ovviamente in edizione limitata. Ben ritrovati Massimo Mantovani e Giorgio Parmigiani!
(Nikita)

THELEMA
"Tantra" CD (In The Night Time)


Pubblicato su vinile nel 1986, il primo album dello storico gruppo di Massimo Mantovani e Giorgio Parmigiani viene finalmente ristampato su cd dalla romana In The Night Time, con l'aggiunta di ben sette tracce tratte da compilation, demo e dal primo 7""Rosa Alchemica", ad impreziosire ulteriormente il valore dell'opera. Poche parole per descrivere solamente quello che era l’LP originario con i suoi nove brani, un capolavoro del post-punk italiano e del filone esoterico, con sfumature gothic, ritmiche serrate e le liriche interamente ispirate a Crowley. Si apre con "Magick", un anthem a suo modo perfino orecchiabile, che fu ripreso pure dai Limbo nell'album "Vox Insana", mentre "Samekh", "The Book Of The Law" e "The Phoenix Mass" catalizzano l'ascoltatore fra batterie alla Killing Joke e riff ipnotici, stupenda ad esempio la linea di basso della terza. "Rosa Alchemica" è qui in una versione leggermente diversa e meglio registrata rispetto a quella del sette pollici, e si chiude alla perfezione con la title-track, veramente acida e tribale. Da segnalare poi la presenza in alcune di queste songs del flauto di Gregorio Bardini (allora era il tastierista dei Thelema, ma in seguito avrebbe intrapreso la carriera di flautista e compositore), il quale dà un tocco di ulteriore originalità al tutto. E se fino a questo punto già si può gridare al miracolo del reperto ritrovato, forse il meglio deve ancora arrivare con le bonus-tracks: basta citare la lunga e joydivisioniana "J.C.S. (A Pagan Ritual)", tratta dalla compilation "F/Ear" della Garage Records, un esempio di come si possa fare una canzone stupenda con due soli accordi, e la dolcissima "Sweet Submission", anch'essa tratta da un sampler, ma per la Spittle, la stessa etichetta che pubblicò "Tantra" per la prima volta. Pur registrate in modo grezzissimo, ho trovato poi estremamente affascinanti sia "The Dance Of The Witches", brano del singolo "Rosa Alchemica", sia "The Golem" e "Walking With Aiwass", entrambe con delle tastiere spiritate e dissonanti ed entrambe provenienti da un demo-tape del 1984. Non voglio fare sempre il solito passatista, nostalgico degli anni '80 e polemico verso tutto ciò che è nuovo come inutile o peggiore, ma di album come "Tantra" ormai non se ne fanno più. Quella "magia" che costituiva il perno concettuale della band si era impossessata spontaneamente del suono e dell'anima di questi solchi, che oggi la fredda resa in digitale non scalfisce minimamente. Un acquisto obbligato per tutte le persone dotate di una certa sensibilità, da collocare fra i dischi migliori che non smetteremo mai di ascoltare, nemmeno fra parecchi lustri.
(Fabio Degiorgi)

 

 

Pubblicazione: 30 Giugno 2009