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BEATA BEATRIX

 

Intervista by Gabrydark
foto by Giancarlo Donatini

 

Il 18 dicembre è uscito” In the Garden of Ecstasy “ album di esordio dei Beata Beatrix, presentato il 12 dicembre 2009
nel live al Siddharta di Prato, in cui hanno suonato come supporter dei Cruxshadows.

La band di Massa Carrara di cui fanno parte Hatria, female voice, Crowley, basso, Ricy Trix, si è resa disponibile per un’intervista.

 

 

In occasione del debutto del vostro primo album parliamo un po’ di come siete arrivati a realizzarlo…come lavorate: insieme o c’è chi compone la musica e chi le parole?
L'album che sta per uscire (18 dicembre 2009 - Wave Records) è l'unione dei tre demo che abbiamo registrato dal 2000 ad oggi (Elisheba (2000), Delirium & Love (2003) e Malinconica Autunno (2008)). Il nostro modo di comporre assomiglia molto ad una "catena di montaggio"; Crowley (Basso e Sampler) e Ricy Trix (Programming e Chitarre) si occupano della parte musicale mentre Hatria dei testi e delle liriche. Dopo varie stesure si arriva al brano finale pronto per essere inciso in studio di registrazione

Mi affascina il fatto che voi per il nome del gruppo vi siate rifatti al bellissimo omonimo quadro di Dante Gabriel Rossetti: quali collegamenti ci sono fra quello e la vostra musica?
Indipendentemente dal fatto che siamo notevolmente affascinati dalla cultura gotica in generale abbiamo scelto come nome del gruppo "Beata Beatrix" perché la tragica storia che si nasconde dietro quel dipinto ci ha da subito coinvolti; una storia dove la morte è in realtà un grande amore per la vita e dove l'amore fra due persone (Rossetti - Siddal) è un sentimento che dura in eterno.

Tra i vostri pezzi ce n’è uno impegnato contro la violenza sui bambini, My mother is like a stereo, pensate in futuro di occuparvi ancora di problemi sociali? O pensate che esulino dal tipo di musica che proponete?
Assolutamente. La musica ha il grande potere di superare qualsiasi "muro" e di dare un'identità ad un disagio. Noi non ci poniamo nessun limite a livello compositivo; sicuramente questo brano non rimarrà "isolato".

Il vostro sound ricorda sonorità fra le più diverse, ma sicuramente prevalgono molto gli anni ’80 che in questo periodo sembrano riemergere potentemente e non solo musicalmente: quali sono le motivazioni delle vostre scelte musicali?
Non ti sappiamo dare una risposta precisa; Hatria, ad esempio, ha avuto esperenze di musica blues, lirica e sacra, Ricy Trix ha suonato per diversi anni rock progressivo e Crowley (oltre che essere un Dj Gothic) ha suonato blues e rock anni 80. La nostra musica è molto emozionale e per certi aspetti "istrionica" ("My mother is like a stereo" ad esempio si muove su una partitura reggae). Ovviamente ci piace la musica di quel periodo in tutte le sue forme (dark-wave, new-wave, gothic....) ma, viste le nostre origini musicali, il suo uso non è predeterminato.

Voi siete di Massa Carrara, il vostro sound è molto britannico, ma è contata nel vostro repertorio la tradizione musicale di band recenti o meno , che hanno avuto origine qui in questa regione? Parlo ovviamente dei Neon, dei Diaframma ecc.
Pur apprezzando le bands che hai citato non possiamo dirti in che percentuale queste hanno potuto influenzare il sound dei Beata Beatrix. Giustamente il il nostro sound è molto britannico e si rifà alla dark-wave inglese 80/90 (the Mission, Die Laughing, Incubus Succubus.....) ma non disdegnamo le forme "ibride". Ultimamente abbiamo "strizzato l'occhio" anche a sonorità elettroniche di stampo più teutonico.... Se proprio dobbiamo etichettare il nostro sound lo possiamo definire come un Gothic/Dark-wave

Fra le vostre canzoni ce n’è una con il testo in italiano; da che cosa è stata motivata questa scelta? Ne riproporrete altre in italiano o rimarrete sui testi in inglese e perché?
Il brano si intitola "Senti". Siamo italiani ed era giusto e doveroso fare un brano nella nostra lingua madre. Oltretutto, nell'album, c'è un altro pezzo in italiano che si intitola "Il tempio delle rose"; un brano che aveva scritto Hatria diversi anni fa quando ancora non faceva parte dei Beata Beatrix.

Alcuni vostri pezzi richiamano tematiche prettamente nordiche, visioni estatiche o post mortem, è un modo di estraniarsi dal mondo d’oggi in completo collasso? Una proposta di fuga dalla realtà?
O una possibile speranza di trovare nella poetica goth nuovi valori ?
Sì perchè questo è un mondo che non ci appartiene più. Frenetico, nervoso, privo di valori e basato solo sulla prevaricazione. Tutto ruota attorno al dio denaro e questo ci distoglie da quelle che sono le nostre necessità primarie e quotidiane; non esiste più armonia tra noi e quello che abbiamo intorno.....Sì, la poetica goth può dare una soluzione a tutto questo ma forse l'uomo non è ancora pronto per questo salto di qualità (abbiamo dimenticato la nostra origine)......

Pensate che in Italia questo tipo di musica sia facilmente proponibile o che sia soprattutto di nicchia?
Non è facile dirlo.... In Italia il movimento è più che altro estetico... E' anche vero che questa forma di underground è in continua espansione ed evoluzione. Se chi è attratto da questo tipo di musica capisce che oltre a questo c'è dietro una cultura che è parte integrante della nostra storia allora può succedere di tutto...

Una domanda ad ognuno di voi: a quale pezzo siete più legati e perché?
Hatria:
"My Mother is Like a Stereo" - Essendo un brano autobiografico mi coinvolge in prima persona
Ricy Trix: "They crucified my Woe" - E' stato il primo brano che abbiamo composto.....
Crowley: "Love must Die" - Oscuro, fumoso ma pieno di vita

La domanda di prammatica: che cosa vi aspettate per il futuro?
Ti rispondiamo come dice un nostro amico..."Il tempo è un galantuomo, quello che toglie prima o poi restituisce".........

leggi il report del concerto @ Siddharta

Data pubblicazione: 30 Dicembre 2009