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FILMS REVIEW

KILL BILL - VOLUME 1
di Quentin Tarantino, con Uma Thurman, David Carradine, Daryl Hannah, Lucy Liu.

Appena terminata la visione dell'ultima opera di Tarantino, la tentazione è stata quella di salire in piedi su una sedia del cinema per proclamare la stessa sentenza che il ragionier Ugo Fantozzi riservò negli anni '70 a "La corazzata Potiemkin". Battute a parte, "Kill Bill" sarà stato anche presentato come un geniale capolavoro, eppure l'ho trovato raffazzonato, vacuo e noioso, termine quest'ultimo assai banale che però esprime al massimo il concetto, del resto quando si guarda ripetutamente l'orologio durante la proiezione... La trama è molto semplice: una donna incinta (Uma Thurman, mascolina e per nulla sensuale, in linea con il personaggio da interpretare) viene quasi uccisa il giorno del suo matrimonio da una banda di killer donne guidate dal famigerato Bill (David Carradine, che nel film è una presenza quasi invisibile). Dopo quattro anni di coma e l'inevitabile perdita del bambino, la fanciulla si risveglia improvvisamente e inizia la sua lunga vendetta. Il film è diviso in cinque episodi, con alcuni intermezzi a cartoni animati, naturalmente gli ingredienti sono quelli tipici del genere pulp, quindi violenza ad oltranza, ettolitri di sangue che schizzano come la fontana di Trevi ed una certa dose di ironia quasi tutta sbilanciata nel finale. Nell'ultimo episodio, il meno peggio, il nemico è "una" boss della Jakuza impersonata dalla neo Charlie's Angels Lucy Liu, le situazioni esagerate all'estremo sembrano una parodia 'dell'eroe americano buono che da solo ammazza tutti i cattivi' (del resto l'intero film è stato interpretato da qualcuno come una parodia del già citato Charlie's Angels); qui si ride per davvero almeno, ma non basta per farmi dare un giudizio positivo all'intero film, che, oltretutto, è incompleto in quanto la vendetta contro "i cattivi" dovrebbe proseguire in un probabile "Volume 2". (Fabio D.)

 

 

 

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